A Carpi il Centro di Medicina dello Sport segue molti pazienti affetti da patologie croniche

Lo sport fa bene anche a chi ha severe malattie pregresse

Ogni anno sono circa 120-150 le persone affette da patologie croniche seguite dal servizio di Medicina dello Sport che viene erogato in una palestra convenzionata (nelle piscine comunali di Carpi) mentre sono in corso i lavori di realizzazione del nuovo centro di Medicina dello Sport che arricchirà ulteriormente l’offerta per i cittadini modenesi. "Ma anche persone cardiopatiche, ipertese, diabetiche - afferma l'Ausl -, possono svolgere attività fisica grazie al nostro servizio di Medicina dello Sport. Si chiama "attività motoria adattata" ed è a disposizione di tutti coloro che soffrono di patologie croniche e vengono inviati al servizio di Medicina dello Sport dal medico di medicina generale o dallo specialista. Il percorso è gratuito, dura fino a 8 settimane e l’attività motoria viene somministrata da laureate in Scienze e tecniche dell’attività motoria preventiva ed adattata che lavorano per la Medicina dello Sport. Al termine del periodo di 8 settimane (che può anche terminare prima se la persona è sufficientemente autonoma) gli assistiti vengono inviati nelle palestre della salute accreditate dalla Regione Emilia Romagna: qui il personale prosegue il programma di attività fisica secondo le indicazioni fornite dalla Medicina dello Sport, questa attività è a pagamento secondo tariffe stabilite dalle singole strutture".

“L’attività fisica può diventare anche una terapia oltre che uno strumento di prevenzione e la applichiamo a seconda della patologia, nel rispetto dei protocolli che sono approvati a livello regionale – sottolinea Gustavo Savino direttore del servizio di Medicina dello Sport - il medico di medicina generale e lo specialista possono inviare a noi i loro assistiti affinché possano essere valutati, secondo criteri di inclusione ed esclusione, per essere inseriti in questi percorsi. La Medicina dello Sport - informa ancora Savino - sta inoltre portando avanti anche sperimentazioni su patologie che non sono ancora riconosciute come tali per poter essere inserite in questi percorsi ma sono protocolli in corso di validazione, ad esempio per la sclerosi multipla e pazienti affetti da esiti dell’ictus”.

(Nella foto: attività motoria presso il Centro di Medicina dello Sport di Carpi)