Lo stesso giorno effettuato anche un prelievo di cornee da un 67enne

Nuovi espianti al Ramazzini: 70enne deceduto dona fegato e reni

Il suo fegato e i suoi reni daranno nuove possibilità di vita a altre persone da tempo in lista d'attesa per ricevere un organo. E' accaduto nei giorni scorsi all'Ospedale Ramazzini: i parenti di un 70enne deceduto all'ospedale hanno consentito l'espianto degli organi. "Grazie all’altruismo tutt’altro che scontato della famiglia del donatore - riferisce l'Ausl nell'annunciare l'avvenuto intervento -, l’équipe del procurement dell’Ausl di Modena e il personale di sala operatoria del Ranazzini hanno potuto prelevare fegato e reni. Un intervento durato 6 ore, dalle 2 alle 8 del mattino, svolto sotto il coordinamento del Centro regionale trapianti, e proseguito con il successivo trapianto degli organi nei riceventi individuati tra i pazienti in lista di attesa".

Nello stesso giorno era stato eseguito un altro prelievo, in questa occasione di cornee, donate da un 67enne. "Per entrambi i prelievi - assicura l'Ausl - sono stati due i fattori determinanti: in primis il consenso dato dalle famiglie in un momento di grande dolore, e in seconda battuta, ma non meno importante ai fini del risultato, il gioco di squadra tra i professionisti e i servizi coinvolti, tra cui anche la Radiologia e il Laboratorio, che hanno eseguito nei tempi necessari gli esami previsti dalla procedura di valutazione di idoneità del potenziale donatore". Il Ramazzini, grazie all'attività del suo personale, sta diventando ospedale privilegiato nelle operazioni di espianto d'organi. Sono già stati numerosi gli inteventi di questo tipo effettuati nei mesi scorsi.

 

“L’attività di procurement – affermano Enrica Becchi e Barbara Ferrari, rispettivamente responsabile medica e coordinatrice infermieristica dell’attività - si fonda sulla grande collaborazione di tutti gli operatori, che conoscono l’importanza di far sì che ogni gesto di generosità si trasformi in opportunità per salvare la vita di altre persone. La presenza di professionisti appositamente formati consente il coinvolgimento delle famiglie, che purtroppo in quel momento vivono il dolore della perdita di un proprio congiunto, in una scelta così preziosa come quella della donazione”.

(Nella foto: da sinistra, Barbara Ferrari ed Enrica Becchi)