Non solo al Ramazzini esistono problemi di personale ma in tutta l'Emilia Romagna

I Pronto Soccorso in affanno: i progetti della Regione per fronteggiare l'emergenza

Non c'è solo il Pronto Soccorso del Ramazzini in affanno per carenza di personale e per sovraffollamento di richieste d'aiuto. Il problema, dibattuto recentemente anche in Consiglio comunale a Carpi, è in realtà condiviso con tutti i Pronto Soccorso della Regione Emilia Romagna e proprio oggi la Giunta Regionale ha reso noto le sue linee guida per fronteggiare una emergenza nell'emergenza. 

"Potenziamento degli organici attraverso un più largo impiego delle nuove tipologie contrattuali introdotte per il reclutamento del personale medico, con la possibilità di assumere gli specializzandi iscritti agli ultimi due anni di corso. Maggiore ricorso alle prestazioni aggiuntive in regime di libera professione intramoenia su base volontaria, da parte dei professionisti regolarmente assunti per coprire turni notturni e festivi. Impegno da parte delle Aziende sanitarie di rivedere, attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali aziendali, il sistema degli incentivi economici e valorizzazione delle carriere per rendere più attrattivi gli incarichi di responsabilità all’interno delle strutture sanitarie pubbliche e contrastare la fuga di medici e infermieri dai posti di lavoro più disagiati. E ancora, la sperimentazione di ambulatori a bassa criticità gestiti da medici di guardia con l’apporto di medici e specializzandi in medicina generale, per gestire al meglio da un punto di vista organizzativo i casi meno urgenti". Questo il "pacchetto" di proposte che la Regione, d'intesa con i sindacati di categoria, ha presentato in Commissione regionale per le politiche sanitarie e sociali.

Sul versante delle azioni in capo alle singole Ausl, la Regione si impegna ad avviare un confronto con gli Atenei emiliano-romagnoli per rendere possibile l’assunzione da parte delle Aziende sanitarie territoriali dei medici specializzandi, con contratti a tempo determinato e orario ridotto a 32 ore settimanali, già a partire dal terzo anno di iscrizione al corso di formazione specialistica. L’assessorato regionale conferma, inoltre, il proprio sostegno alla proposta legislativa avanzata dalla Conferenza delle Regioni per l’attivazione di percorsi di reclutamento degli specializzandi iscritti al primo e secondo anno di corso per la copertura di incarichi nelle aree di emergenza-urgenza a bassa criticità, cioè che prendono in carico i pazienti meno gravi. Quest'ultima proposta riguarderebbe anche direttametne il Pronto Soccorso del Ramazzini che registra ogni anno un numero molto alto di codici di accesso a minor rischio.

La Regione ha poi in cantiere un massiccio programma di investimenti sulle nuove tecnologie dedicato all’area dell’Emergenza-Urgenza, oltre alla promozione di campagne informative ad hoc rivolte alla popolazione per sensibilizzare i cittadini sull’utilizzo appropriato del Pronto soccorso. Il pacchetto delle proposte dovrà tuttavia passare il vaglio degli organismi regionali competenti prima di arrivare concretamente a incidere sull'operatività quotidiana dei Pronto Soccorso.