In particolare quelli femminili alla mammella, al collo dell'utero e, per tutti, al colon-retto

Screening oncologici: l'Ausl ne ribadisce l'importanza

"Prevenire può salvare la vita". È questo il messaggio lanciato dall’Ausl di Modena che rilancia la campagna di informazione dedicata all’adesione agli screening oncologici, collo dell’utero, mammografico, colon retto, tre percorsi, totalmente gratuiti, e rivolti a cittadine e cittadini di specifiche fasce di età. Con una novità: un numero verde unico 800 300 315 che sostituisce i canali differenziati previsti in precedenza, e dedicato a chi necessita di maggiori informazioni sui tre programmi o vuole spostare il proprio appuntamento, in caso di impedimento.

La campagna di prevenzione e il lancio del numero verde unico sono stati illustrati questa mattina presso la Casa della Salute di Modena e, per l’occasione, è stata ribadita l’importanza della prevenzione, via fondamentale per diagnosticare precocemente alcuni tumori in fase iniziale, cioè quando non danno nessun sintomo. "È sempre l’Ausl a invitare allo screening, tramite una lettera inviata al domicilio che viene pubblicata anche sul Fascicolo sanitario elettronico – è stato ribadito dai sanitari responsabili degli screening - a coloro che di volta in volta rientrano nella fascia di età prevista per ciascuno dei tre programmi di prevenzione. L’invito è rivolto alle persone residenti in provincia di Modena e a quelle domiciliate assistite da un Medico di Medicina Generale in provincia di Modena". Secondo l'Ausl utti gli appuntamenti di screening sospesi durante il picco dell’emergenza sanitaria sono stati recuperati già nel biennio 2020-2021; ora l’introduzione del numero verde unico e di nuovi canali di contatto va nella direzione di rendere ancora più facili e immediati per il cittadino l’accesso ai percorsi di prevenzione e la comprensione dell’importanza di questi programmi.

 

Lo screening al collo dell’utero prevede l'esecuzione del Pap test, ogni tre anni, per le donne di età compresa tra i 25 ed i 29 anni e del test HPV, ogni 5 anni, per le donne di età compresa tra 30 e i 64 anni; per lo screening mammografico è prevista l'esecuzione della mammografia annuale per le donne di età compresa tra i 45 ed i 49 anni e ogni due anni per le donne di età compresa tra i 50 e i 74 anni, con valutazione del rischio eredo-familiare dei tumori della mammella e dell’ovaio; infine, lo screening del colon retto viene offerto a donne e uomini di età compresa tra i 50 e i 69 anni e prevede l'esecuzione del test per la ricerca di sangue occulto nelle feci.Nel corso del 2021 sono state quasi 97mila le lettere inviate al target di riferimento con un’adesione di oltre 73mila donne, pari al 73,9%. Per quanto riguarda lo screening al collo dell'utero, nel 2021 le lettere inviate alla popolazione rientrante nella fascia di prevenzione gratuita sono state 34.830 con un’adesione effettiva allo screening di 23.418 donne, pari 67,2%. Gli inviti spediti nel 2021 a donne e uomini rientranti nel target di riferimento per lo screening del colon-retto sono stati poco più di 98mila, con un’adesione di oltre la metà degli aventi diritto (44.794 persone), pari al 52,8%.

 “In questi 16 anni abbiamo conseguito risultati importanti che rendono chiaro, oltre ogni ragionevole dubbio, il vantaggio in termini di mortalità e incidenza (numero di nuovi casi anni) della adesione allo screening del colon retto – afferma Paolo Trande, Responsabile dello screening del colon retto -. Le donne e gli uomini, dai 50 ai 69 anni, che ricevono l'invito a fare il test per la ricerca del sangue occulto fecale, e aderiscono in caso di positività alla tappa successiva della colonscopia, hanno un rischio di morire di cancro del colon-retto del 60% inferiore e del 30% inferiore circa rispetto a chi non aderisce allo screening. Dal 2005, anno di introduzione dello screening, la mortalità e la incidenza del cancro del colon-retto sono diminuite di più 30% della popolazione generale”. 

(nella foto: da sinistra la Referente degli screening oncologici, Pasqualina Esposito; il Responsabile provinciale degli screening alla mammella, Pietro Torricelli; la Direttrice Sanitaria dell’Ausl di Modena, Silvana Borsari; la Responsabile dello screening del collo dell’utero, Francesca Vincent Tortolani; il Responsabile degli screening del colon retto; Paolo Trande)