Lo dice l'Ausl che propone tre percorsi di prevenzione del tumore femminile

Uno screening oncologico può salvare la vita

“La prevenzione può salvare la vita”: è questo l’obiettivo dell’Ottobre rosa, tradizionalmente dedicato alla promozione dello screening della mammella ma ormai esteso a tutti i programmi di screening aziendali, vale a dire anche collo dell’utero e colon-retto, tre percorsi, totalmente gratuiti, e rivolti a cittadine e cittadini di specifiche fasce di età. Prevenire l'insorgere della malattia con periodici controlli e con un sano stile di vita è quanto sta propagandando l'Ausl di Modena in questi giorni. L’invito dell'Ausl è rivolto alle persone residenti in provincia di Modena e a quelle domiciliate assistite da un Medico di Medicina Generale in provincia di Modena. È sempre l’Ausl a invitare allo screening coloro che di volta in volta rientrano nella fascia di età prevista per ciascuno dei tre programmi di prevenzione, tramite una lettera con indicazione di giorno e orario dell’appuntamento inviata al domicilio e che viene pubblicata anche sul Fascicolo Sanitario Eettronico. Per lo screening del colon retto, invece, l’invito rimane aperto e la consegna è possibile presso tutti i punti aziendali ad accesso diretto; nella lettera d’invito viene recapitato anche il kit con tutte le istruzioni su come effettuare la raccolta del campione fecale e su come consegnarla.

I tre percorsi diagnostici a chi l'Ausl invita a partecipare sono: Screening mammografico - è prevista l'esecuzione della mammografia annuale per le donne di età compresa tra i 45 ed i 49 anni e ogni due anni per le donne di età compresa tra i 50 e i 74 anni, con valutazione del rischio eredo-familiare dei tumori della mammella e dell’ovaio. Nel corso del 2021 sono state quasi 97mila le lettere inviate al target di riferimento. · Estensione (lettere inviate): 99,9% (media regionale del 99,1%) · Adesione: 74,3% (media regionale del 69,4%) Nei primi sei mesi 2022 è stato raggiunto il 100% del target di riferimento, mentre l’adesione è salita al 76,1%. Screening al collo dell'utero - prevede l'esecuzione del Pap test, ogni tre anni, per le donne di età compresa tra i 25 ed i 29 anni e del test HPV, ogni 5 anni, per le donne di età compresa tra 30 e i 64 anni. Nel 2021 le lettere inviate alla popolazione rientrante nella fascia di prevenzione gratuita sono state circa 35mila. · Estensione (lettere inviate): 99,4% (media regionale del 97,8%) · Adesione: 70,6% (media regionale del 63,3%) Nei primi sei mesi 2022 sono rimasti stabili i dati: 99,5% l’estensione, 70,4% l’adesione. Screening del colon retto - viene offerto ogni due anni a donne e uomini di età compresa tra i 50 e i 69 anni e prevede l'esecuzione del test per la ricerca di sangue occulto nelle feci. Gli inviti spediti nel 2021 a donne e uomini rientranti nel target di riferimento sono stati poco più di 98mila. · Estensione (lettere inviate): 98,9%% (media regionale del 93,2%) · Adesione: 53,1% (media regionale del 50,6%) Nei primi sei mesi 2022 l’estensione è rimasta stabile al 98,6% e l’adesione è cresciuta al 56,7%.

 

Sullefficacia e l'opportunità di aderire con convinzone ai programmi di screening proposti dall'Ausl i professionisti del setotre non hanno alcun dubbio. Rachele Battista, responsabile del programma di screening alla mammella afferma: “Lo screening mammografico è il più accurato strumento di prevenzione”. Paolo Trande, responsabile dello screening del colon-retto aggiunge: “Per chi si assoggetta allo screening il rischio di morire di cancro del colon-retto è del 50-60% inferiore rispetto a chi non aderisce”.  “Lo screening consente di identificare e trattare le lesioni prima che possano evolvere”, aggiunge Francesca Tortolani Vincent, responsabile dello Screening del collo dell’utero.

(Nella foto: gli specialisti dell'Ausl, da sinistra Rachele Battista, Pasqualina Esposito referente provinciale degli screening oncologici, Francesa Tortolani Vincent e Paolo Trande)