Disservizi sui trasporti Seta rivolti agli studenti: la segnalazione di una lettrice
Dal quartiere Due Ponti alla scuola media Margherita Hack usando come mezzo di trasporto Arianna e arrivando puntuali alle lezioni non sembra tutti i giorni scontato. È quello che ci segnala una lettrice alle prese con un disservizio del trasporto pubblico gestito da Seta a Carpi relativamente all’interscambio tra la linea gialla e quella verde delle 7,35 del mattino.
“Capita di frequente – scrive la nostra lettrice –, almeno due o tre volte a settimana, che diversi ragazzini minorenni si vedano costretti a raggiungere la scuola a piedi nell’ora di maggior traffico (7,40 del mattino), a volte ancora al buio o sotto la pioggia, perché in stazione dei treni non c’è la coincidenza. In questo modo gli studenti arrivano alle lezioni dopo il suono della campanella con un ritardo da giustificare”. “Io e il mio compagno non sempre riusciamo ad accompagnare i nostri figli a scuola – prosegue –, per questo motivo abbiamo valutato tutte le possibilità perchè potessero raggiungere la scuola in autonomia. Il percorso ciclabile non collega benissimo le due zone (via Corbolana presenta infatti diversi attraversamenti insicuri, speriamo migliori qualcosa con la realizzazione del nuovo polo universitario). Perciò, dato che il quartiere è servito da Arianna e che si tratta di un trasporto gratuito per gli studenti (come ci ha ricordato la Regione che a fine agosto ha mandato una lettera relativa all’abbonamento “Salta su”), abbiamo scelto questa opzione. Così, abbiamo fatto richiesta sul portale dell’Emilia-Romagna che, sulla base di residenza e scuola da raggiungere, calcola il percorso migliore: nel nostro caso è quello di partire dalla fermata in via Giulio Cesare alle 7,25 del mattino, prendendo la linea gialla. Il bus dovrebbe arrivare alle 7,35 in stazione dei treni, dove c’è il raduno di tutte le linee, poi i nostri figli dovrebbero prendere la coincidenza con la linea verde (che prosegue fino a Cibeno, dove i ragazzi scendono in via Malpighi). Ed è questo l’interscambio che non funziona in modo puntuale. Già nei due anni passati, con mio figlio più grande, è capitato più volte che non ci fosse la coincidenza in stazione, ma da quest’anno succede in continuazione e noi genitori tante volte siamo costretti a riorganizzarci all’ultimo momento. Ma la maggior parte delle volte una ventina circa di studenti devono farsi la strada a piedi, arrivando anche in ritardo a scuola (verso le 8,20)”. (prosegue sotto)
“A fine novembre – spiega – ho fatto la segnalazione a Seta, possibile solo dal sito tramite una procedura abbastanza complessa, mentre agli inizi di gennaio ho mandato una mail anche all’Ufficio viabilità del Comune; le mie segnalazioni sono state protocollate, ma la situazione è rimasta la stessa. Pochi giorni fa l'Ufficio viabilità mi ha inoltrato la risposta di Saca (l'impresa appaltatrice del servizio) alla mia segnalazione, nella quale dichiara di prendere atto della situazione e conferma l'esistenza del disservizio emerso anche da un confronto con il personale conducente che ha confermato che spesso la linea gialla è in ritardo e questo non consente l'interscambio. Nella mail però non viene preso un impegno a trovare una soluzione; siamo solo stati invitati a continuare a monitorare. È da settembre che tengo monitorato, informando costantemente il Comune. Devo andare avanti fino a giugno, quando la scuola sarà finita? E nel frattempo i miei figli continueranno ad arrivare tardi alle lezioni. Oltre al disservizio per la nostra famiglia e per tutte quelle dei ragazzi che rimangono a piedi – dice in conclusione – , tutto ciò vanifica il grande investimento che la Regione fa per fornire abbonamenti gratuiti agli studenti. Con l'abbonamento "Salta su" la Regione ha dimostrato di voler sostenere e promuovere, come facciamo noi nel nostro piccolo, la cultura all'utilizzo dei mezzi di trasporto maggiormente sostenibili, partendo proprio dalle nuove generazioni, ma i servizi devono funzionare altrimenti il risultato che si ottiene è quello di dissuadere i ragazzi dal loro utilizzo e ritrovarci con le vie intorno alle scuole sempre più trafficate”.