Un progetto della Polizia di Stato nelle scuole: si è cominciato da Carpi, Finale e Maranello

La Legalità passa per la scuola

E' entrato nelle scuole di Modena e provincia il progetto (che è anche un concorso) “PretenDiamo Legalità”, promosso dalla Polizia di Stato, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, giunto quest'anno alla sua 5^ edizione. Ed è partito proprio da Carpi, con un incontro degli studenti dell'Istituto Leonardo Da Vinci con gli uomini del Commissariato di Polizia di Stato cittadino e con la sua dirigente, il Vice Questore  Paola Convertino (nella foto).

Il progetto, che ha l’obiettivo di educare i giovani alla legalità, attraverso la diffusione della cultura dei valori civili quali il rispetto delle regole, la solidarietà e l’inclusione, si sviluppa attraverso momenti di confronto tra personale qualificato della Questura, dei Commissariati di Polizia e delle Specialità della Polizia di Stato e gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Modena, che hanno aderito all’iniziativa. Nel corso degli incontri, che continueranno per tutto il mese di marzo, verranno affrontate svariate tematiche: dai concetti di “Cittadinanza attiva e Costituzione”, all’uso consapevole dei mezzi di comunicazione virtuale ed ai rischi connessi alla navigazione in internet; dagli effetti dannosi dell’uso e dell’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti alle implicazioni sotto il profilo della legalità, che ne possono derivare; dal fenomeno delle devianze giovanili ai comportamenti trasgressivi o illeciti posti in essere anche inconsapevolmente; dall’educazione stradale all’educazione alla sicurezza ferroviaria.

A conclusione del ciclo di incontri, gli alunni dovranno realizzare un elaborato sui temi trattati. I lavori verranno premiati a livello provinciale e, i migliori, saranno valutati nell’ambito di una selezione nazionale. Giovedì mattina si sono tenuti i primi tre incontri, cui hanno partecipato gli alunni della Scuola primaria “G. Rodari” di Pozza di Maranello, della Scuola secondaria di 1° grado “Frassoni” di Finale Emilia e dell’ITI “L. Da Vinci” di Carpi. A portare il messaggio di legalità, che vede format diversificati e mirati a seconda dell’età dei destinatari e dei contesti, sono stati i dirigenti Vice Questori Maria Rita Cardillo della Questura, Emanuela Ori e Paola Convertino rispettivamente dirigenti dei Commissariati di Mirandola e Carpi, affiancati da personale specializzato della Polizia Scientifica e della Polizia Ferroviaria. Ieri è stata la volta degli studenti degli IIS “A. Ferrari” di Maranello e “G. Marconi” di Pavullo nel Frignano. "Non sempre - rileva una nota della Questura di Modena - i ragazzi si rendono conto che chi commette un fatto di reato, anche se minore, a partire dai 14 anni è direttamente perseguito dal codice penale. Sotto quell’età, pur non essendo imputabile, viene comunque segnalato alla Procura per i minorenni per l’avvio dei correlati progetti educativi, mentre i danni causati vanno in ogni caso risarciti dalla famiglia. Gli studenti sono stati informati su quali sono gli strumenti di tutela e di intervento a favore delle vittime di bullismo, che non devono mai sentirsi sole, le prevaricazioni vanno denunciate e non subite passivamente. Proprio per questo si è parlato dell’importanza di parlare con un adulto, un familiare, un insegnante, un amico e, appena possibile, con la Polizia di Stato quando si è vittima o testimoni di episodi di bullismo, cyberbullismo o maltrattamenti in famiglia. La cultura della legalità e del rispetto reciproco passano sempre per la cultura della prevenzione: parlarne, confrontarsi liberamente insieme, finalmente in presenza, è un grande arricchimento reciproco, per cui la Polizia di Stato ringrazia i dirigenti scolastici e i docenti sensibili che hanno voluto aderire al progetto".