La consulta studentesca ha incontrato Seta e Agenzia della Mobilità

Migliorare il trasporto scolastico: confronto in Provincia

Come migliorare l'offerta del trasporto pubblico urbano ed extraurbano in vista del prossimo anno scolastico, anche attraverso un confronto con gli utenti che maggiormente usufruiscono di questo servizio, cioè gli studenti delle scuole superiori. Con questo obiettivo la Provincia ha promosso un incontro che si è svolto mercoledì 20 aprile nella sede dell'ente, al quale hanno partecipato Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia, i rappresentanti degli studenti degli istituti superiori modenesi e tecnici della Provincia, di Amo e Seta. La consulta studentesca era rappresentata da Stella Bartolini dell'istituto Levi di Vignola, Enrico Clicine dell'istituto Tassoni di Modena, Luca Giordano e Sveva Borsari dell'istituto Muratori San Carlo di Modena, Ivan Garagnani e Giampiero Piccinini dell'istituto Spallanzani e da Ambra Guerra, dell'istituto Fanti di Carpi,

 

Luca Giordano, coordinatore della commissione trasporti della consulta degli studenti, ha sottolineato alcune criticità raccolte nel corso di questi mesi, rispetto al tema del sovraffollamento dei mezzi e della frequenza delle corse messe a disposizione per il trasporto scolastico. Su alcune linee, in particolare, gli studenti hanno evidenziato situazioni di ritardo con conseguente disagio da parte dei ragazzi. Su queste segnalazioni Flavio Blasi di Seta e Massimiliano Cantoni di Amo hanno ribadito la piena disponibilità al confronto periodico con la consulta, «strumento utile per avere poter capire come orientare azioni migliorative sul servizio offerto e intervenire sulle singole criticità» ringraziando gli studenti per il lavoro svolto. Nel dettaglio delle segnalazioni hanno chiarito che «su alcune linee urbane di Modena, sono state recentemente aggiunte delle corse, proprio per migliorare la qualità dell'offerta» sottolineando, inoltre, che dai controlli effettuati periodicamente, non sono emerse criticità sul sovraffollamento dei mezzi, poiché la capienza ridotta prevista dalla norma vigente sul distanziamento, prevede comunque la possibilità di posti in piedi e che le verifiche svolte in questi mesi, anche dalle forze dell'ordine, non hanno mai evidenziato questo problema.​