Scuola e Covid: a breve nuove regole per la quarantena

“Tra oggi e domani sarà approvato dal governo il nuovo protocollo per la scuola – lo ha affermato il sottosegretario della Salute, Andrea Costa, a 24 Mattino su Radio 24 -. L'obiettivo è mantenere la scuola in presenza limitando al minimo la dad. Questo è un protocollo che prevede diverse possibilità e fa scattare la didattica a distanza solo in caso di tre persone positive in una classe: la quarantena automatica non scatterà più, dunque, dopo un solo caso. È troppo importante per i nostri ragazzi svolgere l'attività didattica in presenza”.

Ancora una volta, nel mondo scuola sta per cambiare tutto e tra gli studenti dai 12 anni in su entra in gioco il fattore vaccino. Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede la bozza del documento – in discussione da un mese - contenente le indicazioni per “L'individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid-19 in ambito scolastico”, stilata dall'IIS, dai ministeri della Salute e dell'Istruzione, con il contributo delle Regioni.

Innanzitutto, va precisato che, a meno di casi eccezionali e urgenti, oltre che nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate a intervenire tempestivamente, non saranno i dirigenti scolastici, ma le autorità sanitarie a disporre la sospensione delle lezioni per una classe dove è stato individuato un caso positivo. 

Dopo di che, sorveglianza con testing appena scoperto il contatto con positivo, ma niente dad se c’è un solo positivo; se sono due, quarantena selettiva a seconda che si sia vaccinati o meno; si resta tutti a casa se i casi sono almeno tre.

Il protocollo sarà diverso a seconda della fascia d’età degli alunni, tenendo conto che sotto i 12 anni non esiste vaccino e che per i più piccoli, sotto i 6 anni, non è previsto nemmeno l’obbligo di mascherina in classe. In questi casi – scuola dell’infanzia, elementare e prima media - ai bambini appartenenti alla stessa sezione o gruppo del positivo sarà prescritta la quarantena di dieci giorni con tampone alla fine del periodo di isolamento.

Anche per i docenti ci sarà un discrimine per vaccinati e non e si dovrà tenere conto delle misure di prevenzione adottate. 

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Un positivo in classe


Se c’è un solo caso, i compagni dello studente o del docente risultato positivo sono chiamati a fare il tampone subito. Se negativi, restano in classe, a casa se positivi. Dopo cinque giorni devono sottoporsi a un altro tampone. Per i docenti, invece, se entrati a contatto con il positivo, le cose vanno diversamente: se vaccinati, fanno il test e restano a scuola; se non vaccinati, vanno a casa, in quarantena per 10 giorni anche se il primo test risulta essere negativo. Per le altre classi della scuola nulla cambia. Non ci saranno più istituti interi chiusi.


Due positivi in classe


Se ci sono due casi in classe, i vaccinati proseguono con i due test, il primo subito, l’altro dopo cinque giorni; i non vaccinati vanno in quarantena per 10 giorni, anche se negativi al primo test. Per i docenti si procede allo stesso modo. Alle elementari e in prima media, dove gli under 12 non possono essere vaccinati, il discorso cambia: si va tutti a casa per 10 giorni.


Tre positivi in classe


Se ci sono tre casi, tutti in quarantena anche dopo il primo tampone negativo. L’isolamento previsto è di 7 giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati. 

Per quanto riguarda, infine, i servizi educativi dell’infanzia, in questo caso i bambini se entrati a contatto con il positivo, vanno in quarantena per 10 giorni dopo il primo tampone. Al decimo giorno nuovo test. 


Quarantena prevista anche per educatori e insegnanti. Pesa se si è vaccinati o meno. 


Se il positivo, invece, è l’insegnante, allora tutti i colleghi che hanno svolto l’attività in compresenza con lui restano a lavoro ma devono sottoporsi al test e devono essere vaccinati. Se tra gli insegnanti c’è un secondo caso, tutti a casa.