A teatro le storie delle giovani vittime di mafia riscritte dagli studenti del Fanti

Un lavoro di quasi due mesi, lo studio di alcune giovani vittime di mafia, l’elaborazione di un testo teatrale e la sua messa in scena. E’ il lavoro svolto dai ragazzi del Liceo Fanti nell’ambito del laboratorio “Scrittura e legalità”. Rita Atria, Dario Capolicchio, Graziella Campagna sono solo alcuni dei nomi di giovani vittime innocenti di mafia. Le loro vite e le drammatiche vicende che hanno portato alla loro prematura scomparsa sono state oggetto del laboratorio nato da un accordo di programma tra la Regione e l’Unione Terre d’Argine, e coordinato dalla Polizia Locale dell'Unione. Un progetto che ha visto impegnati i giovani liceali nella produzione di un testo drammaturgico che andrà in scena lunedì 5 dicembre alle 9 al Teatro Comunale: «Si è trattato di un'esperienza molto bella e importante – ha commentato Francesca Picci, docente e drammaturga che ha accompagnato i ragazzi in questo percorso di scrittura –. Gli studenti che hanno partecipato al laboratorio, si sono appassionati da subito alla biografia di Rita Atria, oltre che al tema della legalità. Hanno saputo lavorare in maniera costruttiva, dimostrando una grande maturità e una notevole capacità di riflessione. Hanno lavorato da soli, a coppie, in piccoli gruppi, sempre condividendo i risultati, le idee e i pensieri con i compagni. Quando si scrive di qualcosa che ci ha toccato si attinge sempre un po' dal profondo di noi. Attraverso le parole che hanno scelto, la storia di Rita verrà raccontata ad altri ragazzi e penso che per loro sarà una grande emozione risentirle attraverso le voci degli attori». 

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A mettere in scena il testo elaborato dai ragazzi del Fanti saranno gli attori professionisti della Compagnia NoveTeatro di Novellara: «Il percorso di educazione alla cultura del rispetto delle regole, inizia dai banchi di scuola. All’interno del nostro progetto “Osservatorio della Legalità” – dichiara Alberto Bellelli – abbiamo la possibilità di approfondire questo tema, anche tramite le iniziative pensate per le scuole. Dopo aver coinvolto, negli anni passati, i giovanissimi, arriviamo quest’anno ai ragazzi del Liceo, ovvero di fronte a coloro che diventeranno a breve protagonisti della vita sociale della nostra comunità». 

Per anni la mafia ha raccontato che c’è un codice d’onore che vieterebbe ai suoi affiliati di uccidere i bambini, ma i fatti hanno dimostrato il contrario: sono decine i bambini e gli adolescenti uccisi per vendetta, per non avere testimoni o solo per sbaglio. «Siamo orgogliosi di questa iniziativa in cui ancora una volta includiamo i ragazzi – aggiunge Roberto Solomita, sindaco di Soliera, con delega alla Sicurezza e Legalità per l’Unione delle Terre d’Argine – attraverso la collaborazione con il mondo della scuola, nei percorsi per la diffusione di una cultura della legalità. Come amministratori dell'Unione Terre d'Argine, crediamo che proprio attraverso la partecipazione dei cittadini, a partire dalle giovani generazioni, si posa condurre una battaglia efficace contro il radicamento della criminalità organizzata, mettendo le istituzioni al servizio delle iniziative positive di una comunità onesta, tenace e impegnata nel difendere la democrazia e la legalità sul nostro territorio».