L'effetto domino su tutti i prodotti energetici viene denunciato da Adiconsum-Cisl

Anche il costo della legna da ardere e del pellet va alle stelle

"Un’altra amara sorpresa attende i modenesi in vista dell’autunno, soprattutto quelli che per il riscaldamento invernale sono abituati a usare stufe e camini". Lo denuncia Adiconsum, l'organizzazione dei consumatori aderente alla Cisl. "La crisi del gas provocata dal conflitto tra Russia e Ucraina - afferma Adiconsum - ha avuto conseguenze anche sulla legna, il cui prezzo al dettaglio è schizzato alle stelle".

«L’anno scorso un bancale di legna da ardere (circa 7-8 quintali di faggio o quercia) costava tra i 200 e i 220 euro – afferma Adele Chiara Cangini, responsabile Adiconsum Emilia Centrale -. Prima di Ferragosto lo stesso bancale veniva offerto a 280-300 euro. Ieri il prezzo è arrivato a 350 euro. Un aumento ancora più pesante riguarda il pellet, cioè i trucioli utilizzati come combustibile per il riscaldamento. Fino all’anno scorso un sacco da 15 chili costava tra i 5 e i 6 euro, adesso si compra a 12-15 euro. Le cause di questi rincari sono molteplici. Dopo l’inizio della guerra russo-ucraina – spiega Cangini - è stato registrato un forte aumento dell'interesse dei consumatori per le biomasse, con un incremento degli acquisti di stufe a legna o pellet che a livello nazionale si aggira sul 20 per cento. La corsa all'acquisto ha generato, quindi, un aumento dei prezzi alla base che si sta riversando sul consumatore finale, anche a causa dell'incremento dei costi dell'energia per la trasformazione del legname. A complicare ulteriormente il quadro è anche il blocco delle importazioni da Russia, Bielorussia e Ucraina, così come la riduzione di forniture di legna dai paesi dell’Est (per esempio Croazia e Romania) che temono interruzioni sulle forniture del gas. Infine non si può escludere che alla base di questi aumenti ci sia anche una componente speculativa».

 

Adiconsum avverte poi che la forte domanda di pellet ha stuzzicato l’interesse di persone disoneste. Recentemente la Guardia di finanza ha sequestrato oltre 5 mila tonnellate di pellet da riscaldamento contraffatto e commercializzato in frode e in alcuni casi è capitato che la società venditrice in realtà non esisteva ed è sparita dopo aver incassato i soldi dei clienti.