In aumento anche il costo dei generi alimentari anche se in aprile c'è stata una frenata

Inflazione a Modena, la preoccupazione di Federconsumatori

Preoccupa Federconsumatori l'impennata dei prezzi al consumo di un largo numero di generi alimentari mentre rimane pesante, sul portafoglio dei cittadini, il costo dell'energia e del carburante. Sono queste le valutazioni che Federconsumatori affida ad una nota diffusa oggi e che guarda con inquietudine al prossimo futuro. "Il dato inflattivo modenese del mese di aprile - ammette l'associazione dei consumatori aderente alla Cgil - consegna un apparente rallentamento della crescita impetuosa di questo indice, avvenuto negli ultimi mesi. E’ l’effetto della modesta riduzione dei beni energetici, che comunque restano sull’anno precedente a +60,7% per l’energia elettrica, al +67,7% per il gas ad uso domestico, al +19,6% per i carburanti da autotrazione. A preoccupare, ancora una volta, è tuttavia la crescita dei beni alimentari, a Modena al +5,1% sull’anno precedente, con una crescita di +1,3% sul mese precedente".

Nel dettaglio la situazione appare ancora più delicata in quanto tocca maggiormente beni di larghissimo consumo e beni primari: "Dentro a questo dato - conferma l'indaginie condotta sui prezzi da Federconsumatori - c'è il +5,4% della frutta, il +6,5% di pane e cereali, il +6,9% dei vegetali, il +7,1% del pesce e prodotti ittici, il +16,3% di oli e grassi. Sono incrementi, su prodotti di largo consumo, che colpiscono soprattutto le famiglie ed i cittadini a basso e medio reddito. Deve crescere l’attenzione generale attorno all’evoluzione dei prezzi al consumo; a Modena non si fa abbastanza per verificare l’esistenza di fenomeni speculativi e di accordi di cartello, ad esempio nei settori dell’edilizia e delle manutenzioni. Manca sicuramente una sufficiente tensione attorno al tema dei distacchi per morosità, in crescita nel modenese, mentre contemporaneamente crescono gli utili delle Multiutility. I redditi da lavoro e pensione sono pressoché fermi, comunque con una evoluzione lontanissima da quella dell’inflazione. Le retribuzioni, secondo l’Istat, sono mediamente cresciute negli ultimi 12 mesi dello 0,7%, mentre a gennaio le pensioni sono cresciute dell’1,7%". Per questi motivi, secondo Federconsumatori è indispensabile una "vigorosa azione" per restituire il potere d’acquisto a retribuzioni e pensioni, pena il precipitare di sempre più vaste parti del paese nell’area della povertà.