La Casa del Volontariato: ''Auspichiamo una soluzione per i corsi di nuoto per disabili del Csi''

Negli anni la Fondazione Casa del Volontariato (ente finalizzato al sociale della Fondazione Cr Carpi) ha sviluppato numerosi progetti di supporto e tutela delle famiglie di figli con disabilità: progettualità che vanno, solo per citarne alcune, da ‘L’albero dei Talenti’, finalizzato all’inclusione dei ragazzi con disabilità all’interno dei centri estivi, fino a ‘Sosteniamoci’, il portale condiviso per fornire tutte le informazioni utili alle famiglie con particolare attenzione alle attività ricreative e di socializzazione.

Anni di impegno e strutturazione di legami con gli enti e le associazioni che, presenti sul territorio, si occupano del tema. Tra queste, il Csi è una tra le realtà principali, soprattutto per quel che riguarda l’attività sportiva dei giovani con disabilità.

Non si può infatti dimenticare il ruolo del Csi, sempre in prima linea nell’accoglienza dei ragazzi con disabilità all’interno dei propri centri estivi o dei propri corsi sportivi, incluso il nuoto.

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Per questo, la notizia della perdita, da parte dell’associazione, di un luogo fisico in cui svolgere attività natatoria a causa della chiusura della palestra Omnia, ha rammaricato la Fcv, che interviene, per bocca del suo presidente, Nicola Marino, per auspicare una rapida soluzione: «Sappiamo bene quanto la socializzazione sia fondamentale per la qualità della vita dei ragazzi con disabilità. Per questo ci auguriamo che venga trovata presto una soluzione da tutti i soggetti coinvolti, una soluzione che tuteli prima di tutto il diritto dei ragazzi a continuare a svolgere l’attività presso un’altra piscina; non vanno poi dimenticate le famiglie, già gravate da molte spese, alle quali dovrebbe perciò essere consentito di far praticare nuoto ai propri figli agli stessi costi, contenuti, che avevano prima della chiusura della palestra Omnia».

«Non ultimo – conclude Marino – il patrimonio di conoscenze e professionalità acquisito negli anni dagli operatori del Centro Sportivo Italiano rappresenta un patrimonio che non può andare perso per la comunità. Che riguardi l’attività in vasca o le giornate nei centri estivi, la domanda di iniziative extrascolastiche a costi accessibili per le famiglie di giovani con disabilità è in crescita costante negli anni: per questo, perdere un’offerta professionale e attenta alle disabilità come quella fornita degli anni dal CSI rappresenterebbe un arretramento che la città non merita».