'L’episodio della banda di pakistani di Carpi non è un episodio isolato, ma il sintomo di un sistema che favorisce lo sfruttamento del lavoro nero'

Operazione AK-47 Carpi: il preoccupato commento della Cgil

L'arresto di una ventina di appartenenti alla cosca AK-47 Carpi, la maggior parte residenti a Carpi e occupati come corrieri presso due importanti società di spedizioni della provincia di Modena, con le pesantissime accuse di estorsione, minaccia, autoriciclaggio, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, ha suscitato il preoccupato commento anche della Cgil provinciale. "Il fatto - dichiara una nota diffusa in giornata a firma del segretario provinciale Filt:Cgil, Marco Bottura - fa suonare l’ennesimo campanello d’allarme sul mondo grigio degli appalti di manodopera, un mondo favorito nel corso degli anni da una crescente deregolamentazione legislativa e da società che preferiscono appaltare invece che assumere direttamente per risparmiare sui costi".

"Un plauso - afferma il sindacato dei lavoratori del trasporto e della logistica - va sicuramente alla Procura di Modena e alle forze dell’Ordine impegnate nell’indagine e nelle operazioni (Digos di Modena e Polizia di Stato di Carpi), ma la sola repressione non sarà sufficiente per ridurre o annullare questi fenomeni di sfruttamento e illegalità. Anche nella nostra ricca provincia sono presenti infatti delle condizioni di fragilità sociale e degli interessi economici che favoriscono irregolarità e illegalità nel mondo del lavoro".

“L’episodio della banda di pakistani di Carpi non è un episodio isolato, ma il sintomo di un sistema che favorisce lo sfruttamento del lavoro – dichiara Bottura -. Non è solo un problema di malavita, ma è anche un problema sociale”. La Filt Cgil è impegnata nella trattativa del rinnovo del contratto nazionale della logistica e trasporto merci per estendere ai “contratti di servizio di trasporto” le tutele previste per i “contratti di appalto”. “E’ necessario cambiare le leggi – continua Bottura - per ridare diritti ai lavoratori e non abbandonarli in uno stato di ricattabilità permanente. La recente campagna di raccolta firme per i referendum abrogativi proposti dalla Cgil va in questa direzione. In questi mesi saranno svolte le assemblee tra i lavoratori proprio per esercitare democraticamente questo diritto al lavoro stabile, dignitoso, sicuro e tutelato.”.