Carpi assediata e sventurata
I due volumi delle trascrizioni, del manoscritto, a cura di Lauro Tavernelli e Anna Maria Ori del Circolo storico Carpi-Novi, fanno conoscere attraverso le memorie del capitano della milizia le terribili condizioni della città occupata dai Francesi
La prima notizia è che l’Unione tra Carpi e Novi, di là da venire sul piano politico amministrativo, è già operante invece nell’ambito della ricerca storica. Si è costituito infatti già da tempo, nella forma di Associazione di Promozione sociale e sotto la presidenza di Venanzio Malavolta, il Gruppo storico Carpi- Novi, estensione del Gruppo storico novese creato nel 1988 e promotore di diverse pubblicazioni e mostre di storia locale, ultima delle quali “In loco ubi dicitur Vicolongo” dedicata all’insediamento medievale di Santo Stefano, tra Novi e Concordia. La seconda notizia è che il neonato (o neo allargato) Gruppo di studiosi di storia locale ha già prodotto, un primo, interessante risultato dopo un lavoro partito da prima della sua costituzione. Si tratta della pubblicazione in due volumi, curati da Lauro Tavernelli e da Anna Maria Ori del “Diario” del capitano Guido Corradi, preziosissima quanto finora inesplorata fonte storica conservata nell’Archivio storico comunale di Carpi, che racconta quanto successe tra Carpi, Novi e Rovereto durante i cinque anni di occupazione straniera, dal 1702 al 1707: piccolo capitolo locale dell’immensa guerra di successione spagnola (1701-1714) che, dopo la morte senza eredi del Re di Spagna Carlo I, fu combattuta in Spagna, Italia, Paesi Bassi, nel continente americano, sugli oceani e nelle colonie spagnole d’Oriente per il controllo dell’impero costruito dalla Spagna sulle due sponde dell’Atlantico.