A Carpi per il 25 Aprile eseguito in due versioni

Storia del Silenzio tre note che da 155 anni onorano i Caduti

di Elisa Paltrinieri

Sol, Do, Mi: tre sole note per uno degli squilli di tromba più suonati. Questa sequenza musicale è nota in Italia con il titolo “Il silenzio” (in America “Taps”) e viene eseguita in cerimonie sia istituzionali che militari. Per esempio, in occasione delle celebrazioni del 25 aprile e della visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il pubblico la potrà ascoltare per ben due volte: la prima, a cura della Banda di Carpi; la seconda, da un trombettista dell’Accademia militare di Modena. In due modalità diverse però, perché di quella sequenza esistono varie versioni. C’è quella d’ordinanza, più breve e semplice, che si fa solo con le note a vuoto (suoni armonici) cioè senza schiacciare i tasti della tromba, ma cambiando la pressione del fiato e la tensione delle labbra; è una versione suonata nelle cerimonie militari in cui c’è un protocollo da rispettare. E c’è quella cosiddetta “fuori ordinanza”, più lunga, che può essere eseguita ai funerali e contiene variazioni e modulazioni in cui si utilizzano anche altre note, oltre agli armonici. Esiste poi una versione “pop” che fu incisa per caso, in seguito a un concerto a Roma durante cui il trombettista e cantante Nini Rosso la propose a un pubblico militare, ottenendo un’accoglienza più che positiva. Il singolo, poi ri-arrangiato con la collaborazione del compositore Willy Brezza, raggiunse il primo posto nelle hit parade nel maggio del 1965, riscuotendo un considerevole successo in Italia, in Nord- Europa, in Giappone e in Australia. Venne trasformata infine in una canzone vera e propria, interpretata nel 1965 dalla cantante e attrice franco-italiana Dalida e nel 1979 dal gruppo musicale italiano Santarosa. Questo motivo tanto popolare ha origini lontane, nel 1862, durante la guerra civile americana. 

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