Un libro di Fabrizio Stermieri ricostruisce come mai prima d’ora il contesto del celebre soggiorno carpigiano dell’autore del “Principe”

Tre giorni con Machiavelli

“Machiavelli, Guicciardini e la repubblica degli zoccoli” traccia il contesto storico del passaggio del Segretario fiorentino. Che, ritenendosi umiliato in una missione molto più umile di quelle conosciute in tempi migliori, si prendeva gioco dei frati

Tenetevi forte: qui si sale sulla macchina del tempo e, con un bel salto all’indietro di cinque secoli, eccovi catapultati a Carpi, nei giorni dal 17 al 19 maggio 1521. 

Non è solo la Carpi della grande storia, ma quella quotidiana, fatta di nomi, di case, di luoghi, di mestieri, di usanze, dei tanti cantieri di un possente rinnovo edilizio e monumentale. E anche di persone, quali potevano essere i Carpigiani di allora, incastonati nella storia, certo, ma solo per noi che li osserviamo da lontano: loro ovviamente non lo sapevano. Ed eccoli lì, per lo più artigiani, per lo più analfabeti, tranne poche eccezioni rappresentate da notai, religiosi e uomini di legge. E anche un tantino creduloni, a dirla tutta, al punto che Niccolò Machiavelli, in città in quei giorni, e Francesco Guicciardini, da Modena di cui era governatore per conto del Papa, ci provano gusto a prendersi gioco di loro. Almeno per un po’.

Questa singolare macchina del tempo che ci permette un tuffo così realistico nel passato della città attraverso uno degli episodi più noti e gustosi della sua storia, lo dobbiamo a Fabrizio Stermieri e al suo “Machiavelli, Guicciardini e la Repubblica degli zoccoli - Carpi 1521” (Modena 2016, 191 pagine, 16 euro) che approda in questi giorni alle librerie. 

Carpigiano, 62 anni, laureato in Giurisprudenza e alle spalle una ultratrentennale carriera da bancario, Stermieri è noto in città per la sua attività di pubblicista che esercita dal 1978, avendo collaborato a diverse testate giornalistiche, fra le quali il Resto del Carlino, la Nuova Gazzetta di Modena e, attualmente, Voce. E’ direttore del periodico L’Alpino modenese e del Notiziario dell’Unione Filatelica-Numismatica dell’Emilia Romagna. Appassionato di storia locale, ha partecipato a diversi convegni di studio ed è autore di articoli storici apparsi su riviste come Quadrante padano e Modena Storia. Il libro appena pubblicato viene dopo quello del 1981 “La Torre di Passerino Bonaccolsi nel castello dei Pio di Carpi”.

La cornice che inquadra l’episodio del soggiorno di Niccolò Machiavelli a Carpi è la missione che la Signoria di Firenze assegnò al Segretario fiorentino presso il Capitolo generale dell’Ordine generale dei Minori Osservanti che si tenne nel tempio di San Nicolò, all’epoca non ancora completato, a partire dal giorno di Pentecoste del 1521. E le sei lettere che Guicciardini e Machiavelli si scambiarono in quella circostanza (due sole, del Guicciardini, sono originali, mentre tutte le altre sono trascrizioni conservate alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze) sono notissime anche per il loro contenuto nient’affatto formale, ma molto vivace e ironico, spia del divertimento al quale i due fiorentini, uno al culmine della carriera e l’altro, Machiavelli, politicamente in disgrazia, si presero alle spalle dei Carpigiani. 

In estrema sintesi: umiliato in una missione lontana anni luce da quelle svolte in Europa per conto della repubblica fiorentina – in fondo, doveva ottenere il distacco dei francescani di Firenze dal resto dell’Ordine in Toscana e chiedere al Capitolo, per conto dell’Arte della Lana, un frate per predicare in Santa Maria del Fiore nel periodo quaresimale – durante il soggiorno carpigiano il segretario fiorentino chiedeva all’amico governatore di spedirgli ogni giorno messaggi tramite corrieri a cavallo che potessero colpire la fantasia dei frati di San Nicolò e dei suoi ospiti carpigiani, lasciando intuire chissà quali manovre diplomatiche con al centro lo stesso Machiavelli. 

Sull’episodio, poi, sono ritornati in tanti: compare in tutte le biografie del Machiavelli, a livello locale ne hanno scritto sia Paolo che Policarpo Guaitoli, e ritorna in tutta la pubblicistica più recente sulla storia di Carpi in età rinascimentale.

Nelle foto, un famoso ritratto di Niccolò Machiavelli, le absidi di San Nicolò e il ritratto di Francesco Guicciardini

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più la
versione digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere il settimanale digitale in formato PDF direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 49€

Accesso completo al sito, più la
versione cartacea e la versione digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere il settimanale stampato a casa o in azienda e la versione digitale in formato PDF direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 65€

Accesso completo al sito, più la
versione digitale mensile

Un mese dell’universo digitale di VOCE al prezzo di 5 euro: comprende la ricezione della newsletter quotidiana VOCE Città con tutte le notizie del giorno, del settimanale VOCE in pdf ogni venerdì e l'accesso a tutti i contenuti di voce.it riservati agli abbonati tra cui articoli (anche dall’archivio), interviste, rubriche e i VOCE Podcast. (non comprende la lettura di VOCE Mese) Costo Mensile 5€