Anche il Coordinamento No Cispadana autostrada contro il ''lodo Bonaccini'' per aggirare il nodo A22

Non sono tardate le reazioni a quello che è stato definito il “lodo Bonaccini” per superare l'impasse Autobrenneo spa anche da pare del Comitato “No autostrada Cispadana Sì strada a scorrimento veloce” che da sempre si batte per impedire la realizzazione di un'arteria a pedaggio, considerata troppo impattante sui territori e chiusa al dialogo con i territori attraversati. Un comunicato del portavoce del coordinamento, Silvano Tagliavini, definisce infatti "manovre di basso profilo normativo” quelle messe in atto dal Presidente della Regione, “...allo scopo di, aggirando sia le regole nazionali che comunitarie, riassegnare ad Autobrennero la concessione A22, pur rimanendo in parte privata e senza procedere a gara pubblica, con il preciso scopo finale di potere così realizzare sia la Cispadana autostradale che la Bretella Campogalliano-Sassuolo, altrimenti impossibili sotto il profilo economico”. 

In che cosa consistano le "manovre” di Bonaccini è stato riferito in un precedente servizio. Basterà qui ricordare che il Presidente della Regione, per aggirare una gara europea per la concessione dell'A22 che sarebbe inevitabile se Autobrennero rimanesse pubblica, ma con presenza minoritaria di privati, ha suggerito che il Governo affidi sempre ad Autobrennero spa, così com'è, cioè ancora con i privati azionisti, un project financing inclusivo della gestione dell'A22, della realizzazione della Cispadana e della bretella Campogalliano Sassuolo. Una partnership pubblico privata, insomma, che richiede però un decreto legge del Governo e per il quale sempre Bonaccini assicura di aver ricevuto segnali positivi dalla Presidenza del Consiglio e dai ministri competenti. Ne è derivata una interrogazione al Governo da parte di parlamentari del Gruppo Misto ex grillini e LeU, ma la proposta ha prodotto questa mattina anche la reazione del Coordinamento "No Cispadana autostrada”.

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Oltre ad accusare Bonaccini di "manovrare”, Silvano Tagliavini ricorda come la vocazione di Autobrennero spa sia sempre stata quella del trasporto su ferro, rafforzata ultimamente dall'acquisizione di InRail che ne fa uno dei maggiori oeratori del settore in ambito europeo. Una nota del Coordinamento prosegue: “Invece che pensare ad un partenariato pubblico-privato per valorizzare queste potenzialità sulla linea ferroviaria La Spezia-Parma-Poggio Rusco e quella Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco, invece di valutare, sempre con Autobrennero, la  possibilità  di  realizzare  un  nodo  intermodale  gomma-ferro  a  Poggio  Rusco  per determinare un asse ferroviario diretto da e per il Brennero, Bonaccini affossa tutto questo pur di raggiungere i suoi oramai ossessivi, obbiettivi”. La nota conclude: “Ribadiamo ancora una volta che se si vuole realmente cambiare paradigma sul tema trasportistico non è con questi atteggiamenti che lo si può fare (a tal proposito risulta ancora più stridente la recente uscita, non nuova, di Corsini (assessore regionale alle Infrastrutture, ndr) sulla quarta corsia della A1 da Modena a Piacenza). Per tutto questo, legato strettamente al nodo irrisolto del PRIT, ci risulta ancora più fragoroso il silenzio delle Forze Politiche e singoli Consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, che siedono nell’Assemblea regionale e che continuano a mantenere un tiepido atteggiamento nei confronti del vertice regionale”.