Autostazione demolita moncone senza futuro
Da quando la Croce Blu se n’è andata, ed è già trascorso più di un anno, lei non è più lei. Ultimamente poi, non è più nemmeno intera, visto che le ruspe ne hanno atterrato una porzione. Così, mutilata e abbandonata a se stessa, non è che l’ombra di quello che appariva un tempo, quando ospitava una edicola, un bar, le biglietterie e la sala d’attesa dei passeggeri. Quella che una volta era la “Stazione Autocorriere” di Carpi è oggi un rudere in cemento armato, recintato per motivi di sicurezza e del tutto inutilizzabile, anche al primo piano dove un tempo il pubblico poteva accedere all’ampia sala conferenze di viale Peruzzi. I lavori per la costruzione, nelle adiacenze dell’Autostazione, della Casa della Salute di Carpi che come si sa hanno subito pesantissimi ritardi a causa del fallimento della prima azienda appaltatrice e di altri inghippi burocratici, hanno decretato se non la morte, certamente l’agonia dell’Autostazione, ridotta oggi a un piazzale di movimentazione per gli autobus in arrivo e in partenza, a tre o quattro sgangherate pensiline esposte alle intemperie e a una biglietteria ospitata in un container da terremotati.