Secondo Confcommercio nel primo semestre 2021 rispetto all'analogo periodo del 2020

Calano le compravendite di immobili in provincia di Modena

Compravendite di immobili residenziali diminuite in Provincia di circa il 5%, prezzi in aumento in una forbice tra l'1,5 ed il 3%, ricerche di immobili sempre più orientate verso zone periferiche, mercato di negozi e capannoni fermo, lieve diminuzione dei canoni liberi delle locazioni. E’ questo, in sintesi, il quadro che emerge dalla consueta indagine sul mercato immobiliare, relativa al I° semestre dell'anno, condotta da FIMAA-Confcommercio su un panel di agenzie della provincia di Modena.  "Il settore residenziale - afferma il report di Confcommercio -, nonostante il volume di compravendite sia calato, rispetto al primo semestre del 2020, di circa il 5 per cento, continua a dare segnali di vitalità, trainato dalla performance su immobili nuovi, usati e ristrutturati in particolare nelle zone semicentrali e da tassi di interesse sui mutui rimasti ai minimi storici". 

“La garanzia di Stato all’80 pe cento con ISEE fino a 40mila euro – sottolinea Raffaele Vosino, presidente provinciale di FIMAA-Confommercio - , l'eliminazione delle imposte di registro, ipotecaria, catastale e il credito d’imposta pari all’IVA della cessione, oltre agli altri incentivi già presenti da tempo, sono state e saranno una spinta all'acquisto per tante giovani famiglie”. I prezzi, nel frattempo, sono aumentati in una forbice tra l'1,5 ed il 3 per cento: nella città capoluogo il costo medio delle abitazioni nuove è compreso tra i 2.300 euro/mq per le zone periferiche e i 3.100 euro/mq per il centro, mentre per le abitazioni ristrutturate si va dai 2.000 euro/mq per il centro ai 1.450 euro/mq per la periferia. In media, la forbice a livello provinciale, va dai 650 euro/mq di Polinago ai 1.900 euro di Modena, passando per i 1.300 di Carpi, i 1.600 di Maranello, i 1.000 di Mirandola, i 1.150 euro di Pavullo, i 1.350 di Sassuolo, i 1.400 di Sestola e Vignola. Per quanto riguarda gli affitti, la pressione, in particolare sul Modena, è ancora diminuita, anche in conseguenza di minori afflussi sul territorio di lavoratori, studenti e turisti, ma le dinamiche di mercato hanno fatto sì che i canoni siano calati di circa il 2% sull'analogo periodo del 2020.

“Per quanto riguarda le tendenze, la pandemia – puntualizza Raffaele Vosino, - ha accelerato una evoluzione fondata sulla ricerca di immobili più grandi dove ci sia una camera destinata allo smartworking, più tecnologici, più green, con terrazzi e giardini esterni dove poter “respirare” nonostante le restrizioni: di conseguenza le ricerche, di immobili da ristrutturare, sono state orientate verso le zone semicentrali, dunque in controtendenza rispetto al passato”. Il mercato non residenziale modenese continua invece ad essere stagnante nei primi 6 mesi dell'anno, condizionato dall'emergenza Covid che solo da maggio ha cominciato ad attenuarsi, con la conseguenza di far riprendere fiato al segmento dei negozi. Le previsioni: “Per come sono andati i primi 6 mesi – conclude Vosino – è prevedibile un incremento del numero di compravendite anche nel secondo semestre, unito ad una sostanziale stabilità dei prezzi. Bisognerà poi vedere se arriveranno sul mercato nuove abitazioni a seguito dello sblocco di cantieri: se questo accadrà, il mercato degli affitti liberi si ridimensionerà ulteriormente”.