Carpi Urban Center sull'Oltreferrovia: bene che si muova, collegare le aree ex Cantina ed ex Consorzio

Si dice "positivamente colpita” Carpi Urban Center, l'associazione presieduta dall'architetto Isabella Colarusso nata per favorire la discussione intorno alle scelte urbanistiche, del fatto che qualche cosa si stia muovendo, per l'Oltreferrovia. Le considerazioni che l'Associazione svolge in un proprio comunicato sul master plan presentato per il Comparto C6 sono di natura architettonica e urbanistica. Per il primo aspetto, considerata “inevitabile” una componente edificatoria, stanti i diritti acquisiti con il piano particolareggiato del 2013, l'Associazione ritiene che le future costruzioni, generatrici del parco che raccorderà città e campagna, non debbano essere considerate dei "mostri ecologici” – stante la loto mitigazione in altezza mano a mano che degradano verso il parco – ma “spunto progettuale per integrare e migliorare i luoghi costruiti e non, affinché questi diventino nuovi spazi di socialità e di città futura”.

 

Più critico il documento si mostra sugli aspetti urbanistici, laddove ritiene "non progettualmente sviluppati o molto deboli” i collegamenti fra l'Oltreferrovia e la città consolidata. La critica si appunta in particolare sul sottopasso dei binari, definito un'idea “debole” se deve essere il solo raccordo tra la città storica e quella dell'innovazione che si profila al di là della linea ferroviaria. Proprio in questa ottica, il Cuc azzarda un suggerimento di viabilità, che vuole essere anche una sfida architettonica e urbanistica: progettare unitariamente quella due aree edificabili e dirimpettaie che sono, al di qua dei binari l'area ex Cantina sociale e, al di là, l'area dell'ex Consorzio agrario. In questo contesto ci sta anche, a parere del Cuc, una revisione del ruolo della stazione ferroviaria che potrebbe essere chiamata a svolgere le funzioni attuali di interscambio con il trasporto su gomma e con le ciclabili per l'ospedale e con tutti i servizi pubblici, spostandola più a nord, verso il cavalcaferrovia della bretella nord. Quella attuale, invece, dovrebbe svolgere la funzione di “fermata pedonale” per il centro storico e i servizi centrali.