Cispadana: doccia fredda del Ministro sulle aspettative degli oppositori

Sarebbero state le informazioni solo parziali fornite dalla Regione Emilia-Romagna al Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti a indurre il ministro Enrico Giovannini a emettere un comunicato che esclude ogni alternativa al progetto dell'autostrada a pedaggio Cispadana. Questo, almeno, è quanto sostiene in un comunicato il portavoce del Coordinamento No Cispadana autostrada, Sì strada a scorrimento veloce, Silvano Tagliavini, dopo aver partecipato con i parlamentari dei Cinque Stelle Stefania Ascari e Vittorio Ferraresi all'incontro di ieri con Giovannini. Subito dopo la delegazione aveva esultato, convinta che il Ministro si fosse convertito alla sua proposta di un'alternativa. Ma poi, in serata, è arrivata la doccia fredda della nota ministeriale: “Nel confermare – vi sta scritto – che sull'opera è stato avviato un dialogo con il Presidente della Regione, sottolineo che tale approfondimento non riguarda ipotesi alternative all'autostrada, bensì le modalità ottimali per soddisfare, in sede di predisposizione del progetto esecutivo e della prevista conferenza dei servizi, i fabbisogni di mobilità dell'area interessata, riducendo al massimo l'impatto ambientale e sociale in un'ottica di mobilità sostenibile, coerentemente con le nuove linee guida elaborate dal Ministero per opere stradali e ferroviarie”. Correttivi e integrazioni progettuali sì, dunque: ma l'autostrada non si discute.

A questo punto a Tagliavini non è rimasto che replicare in un comunicato del Coordinamento che i dati contenuti nello studio di fattibilità tecnico economica dell'arteria sono "palesemente incompleti”, proprio nell'ottica delle linee guida dettate dallo stesso Ministero, rendendo così "oggettivamente discutibili” le posizioni espresse da Giovannini. Si ricorda, in sostanza, che scopo dell'incontro non era tanto quello di chiedere qualche modifica al progetto per ottenere un minor consumo di suolo (mille ettari, calcola il coordinamento) o mitigarne l'impatto ambientale, quanto do sovvertirne completamente la logica. E di anteporgli la realizzazione di una strada extraurbana che colleghi tratti già esistenti, si relazioni meglio con i territori attraversati evitando la costruzione di quattro caselli, con un forte risparmio di risorse che, insieme ai 200 milioni stanziati dal Governo, potrebbero più utilmente essere riversate sulle manutenzioni e sui progetti di sviluppo ferroviario.