Coordinamento No Autostrada Cispadana: sorpresa e amarezza per le decisioni del Governo

«Non possiamo nascondere la sorpresa e l’amarezza – scrive in una nota Silvano Tagliavini, (nella foto) portavoce del Coordinamento per il No alla Cispadana come autostrada a pedaggio – per quanto avvenuto in sede di compilazione della Legge di Bilancio 2022 nel Consiglio dei Ministri. Amarezza e sorpresa maggiori perché precedute da rassicurazioni di poche settimane fa da parte ministeriale. Cosa sia successo esattamente e perché sarà nostro impegno capirlo nelle prossime settimane. Nonostante questo ci sentiamo di suggerire maggiore prudenza nelle affermazioni di giubilo di certi esponenti politici (ci si è messo anche l’On. Fassino eletto nel Collegio Modena-Ferrara) perché tanto somiglianti a quelli dell’allora assessore Donini che alla pubblicazione del Decreto di V.I.A del luglio 2017 che approvava il progetto autostradale Cispadana, con oltre 200 prescrizioni (...) dichiarò: “Ora non ci ferma più nessuno, entro fine anno apriremo i cantieri”. Dopo oltre quattro anni e una serie infinita di annunci di apertura cantieri, tutti conoscono la situazione. Suggeriamo maggiore cautela – prosegue Tagliavini – perché il finanziamento del Governo, da approvare in sede parlamentare, è diluito in sei anni e non immediatamente e completamente esigibile. A questo aggiungiamo, particolare non piccolo, che all’appello manca ancora oltre un miliardo di euro (Project financing). Ancora, che non vi è traccia concreta del finanziamento da parte regionale, delle opere compensative/di adduzione promesse ai Comuni interessati. Piuttosto ci preoccupa ancora di più la destinazione citata del finanziamento governativo: lo sbancamento del tracciato. Storia già vista per la Pedemontana veneta dove, con eguale procedura Cispadana, il Project financing doveva essere lo strumento finanziario maggioritario dell’opera. Fatto lo sbancamento con i pochi soldi pubblici a disposizione, ci si è trovati di fronte ad un nulla di fatto del Project financing. Risultato – cocnlude la nota –: se si è voluto terminare l’opera si sono dovuti spendere tutti soldi pubblici da parte della Regione Veneto. Non vorremmo che succedesse la stessa cosa visto che l’accordo finanziario tra Regione e ARC è di fatto segretato.