L'aeroporto non decolla? Il Comune vuole un piano
C’è chi lo vorrebbe potenziare e lo vede come una risorsa che potrebbe portare, letteralmente dal cielo, ricchezza e lavoro, c’è chi guarda con preoccupazione invece all’allungamento della pista paventando i rumori e l’inquinamento degli aerei a bassa quota e in atterraggio, c’è chi ha fatto promesse ed ora si defila e chi infine sta attendendo una relazione che non arriva mai. Nel cielo di Budrione, sopra l’area dell’aeroporto intitolato all’aviere Danilo Ascari, si combatte silenziosamente e senza sparare un colpo una vera e propria battaglia aerea fra chi vorrebbe ampliare la struttura aprendola alle infinite possibilità del nuovo traffico aereo e chi invece, di fatto, sta a guardare, chiede tutele, frappone dubbi, attende chiarimenti e progetti concreti. Un faccia a faccia che si trascina, tra il dire e il fare, da quattordici anni: è infatti dell’ormai lontano 2006 la promessa (informale, non vi sono atti amministrativi in tal senso, ma dichiarazioni pubbliche sì) dell’allora Giunta municipale guidata dal sindaco Enrico Campedelli, di prendere in considerazione un potenziamento (con allungamento della pista di atterraggio e decollo) dell’aeroporto di Budrione. Un consorzio di imprese interessate all’operazione (con il coordinamento di Cna) aveva avanzato la proposta e, nel tempo, l’ha sempre sostenuta. A presiedere il Consorzio c’è Mario Marinelli che è anche amministratore di Aelia, una delle società di avionica interessate all’operazione, il quale nei giorni scorsi è intervenuto di nuovo per cercare di smuovere la situazione. “Le imprese che gravitano nell’orbita dell’aeroporto di Budrione – ha sostenuto in sostanza Marinelli – hanno fatto la loro parte acquistando terreni e investendo in infrastrutture per circa 250 mila euro senza che di fatto ancora non si sia giunti ad allungare di 300 metri la pista dell’aeroporto, dopo che a tale scopo si è vincolato il terreno prospiciente”.