Monumenti arborei in città
Anche se nei miei itinerari dendrogastronomici dell’Emilia Romagna ne ho inserita soltanto una (la maestosa farnia di via Bollitora a Santa Croce, protagonista dell’unico itinerario locale), le piante carpigiane che meritano una visita o almeno uno sguardo ammirato sono molte di più. Partirei da una catagoria ingiustamente sottovalutata, quella dei cosiddetti patriarchi da frutto, a mio parere le piante perfette: oltre a essere alberi monumentali, a svolgere la fotosintesi e a regalarci la frescura dell’ombra, infatti, queste piante ci danno anche cibo delizioso e salutare da mangiare. Il primo che vi invito a visitare è la meravigliosa architettura del Melo del Conad, che campeggia nell’area verde del supermercato di via Pezzana: una pianta di cui non è chiara la varietà, ma che fruttifica ancora abbondantemente nonostante l’età avanzata (che dovrebbe avvicinarsi se non superare il mezzo secolo). Altrettanto rinfrancante la visione di un vecchio amareno, più o meno della stessa età, che vegeta in via Scarlatti, all’interno di un piccolo quadrato di campagna miracolosamente scampato alla cementificazione.