Passaggio a livello di Cibeno e collegamenti, nella maggioranza delle domande sugli sviluppi a Est

L'umore che non ti aspetti. Per giorni si è assistito ad attacchi all'insegna del “no consumo di suolo” al progetto dell'Oltreferrovia che prende forma, con sede universitaria e anche con costruzioni private permesse da un piano approvato nel 2013, non revocabile. Quando però il sindaco Bellelli e l'assessore all'Urbanistica Righi, dopo aver ripresentato ieri in diretta facebook il progetto, hanno dato il via alle domande dei cittadini, ecco la sorpresa: qualche accenno critico, certo, al futuro assetto dell'Oltreferrovia, ma soprattutto tante domande sul come arrivarci. Chi si è sintonizzato, insomma, è parso più interessato ai collegamenti con il parco che alle sue dimensioni e alle costruzioni che ci verranno intorno. In particolare, l'attenzione si è concentrata sul futuro del passaggio a livello di Cibeno, in uno snodo che diventerà fondamentale e per il quale le risposte fornite da Sindaco e Assessore si possono riassumere in alcuni punti. Nessuno vuole isolare Cibeno, hanno rassicurato i due amministratori: si cerca una soluzione che permetta di raccordare anzi ancora di più il quartiere con il resto della città. Ma di evitare, nel contempo, di fare di via Roosevelt un asse di attraversamento nord sud che, dato il nesso anche con i viali Ariosto e Biondo, finirebbe per trasferire in piena città una strada provinciale, come ha osservato Righi.

 

E allora come? La soluzione più realistica, anche se complessa, all'esame di Comune e Rete Ferroviaria Italiana parrebbe quella di un sottopasso rettilineo di collegamento tra la via Tre Ponti e viale Manzoni, chiudendo via Roosevelt al traffico di attraversamento, che verrebbe deviato sulla Cavata e sul sottopasso di via Lago di Bracciano, mentre l'accesso diretto da via Roosevelt verrebbe riservato alla sola mobilità leggera, ciclopedonale: si vedrà in che modo. Un piano di fattibilità potrebbe esservi già a metà del prossimo anno, completati anche gli studi per le soluzioni provvisorie da adottare in concomitanza con i lavori di scavo. Sollecitazioni sono partite dai cittadini anche per i collegamenti ciclopedonali con il Cavo Lama (il piano presentato di una ciclovia degli argini tra Novi e Modena non è stato accolto, ha spiegato Righi, ma si pensa di realizzarlo in autonomia fra i Comuni interessati); per creare un accesso al futuro polo universitario anche da via cavata (ma è stato risposto che contrasterebbe con il ruolo marginale che si vuole continuare ad assegnare alla via per rispetto delle ragioni ambientali); sulla connessione tra Oltreferrovia e area ex Cantina che consentirebbe una high-line carpigiana, definita interessante, ma che richiede una partnership importante con il privato.