Possibile accordo tra Comune e Fondazione Crc per l'ex Consorzio

Si apre la città oltre i binari

Si definisce il destino del complesso edilizio che detterà il futuro della città a est

    Si parla di Oltreferrovia, ma sarebbe meglio parlare di Oltrecittà. Perché la concomitanza in questi giorni di diversi fattori parrebbe dare consistenza all’idea, contenuta nel Piano di rigenerazione urbana del settembre 2018, di “rovesciare” verso est l’affaccio della stazione ferroviaria ormai soffocata su viale Dallai, facendo recitare un ruolo di primo piano al relitto del Consorzio agrario. Il che aprirebbe un capitolo davvero nuovo per Carpi, una sorta di nuova frontiera sulla quale ha tenuto desta l’attenzione, finora, la sola Associazione Parco Lama, pur non potendo andare molto oltre questo. I fatti parlano di accordi importanti tra il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi che vedrebbero un impegno diretto di palazzo Brusati per l’acquisto dell’ex Consorzio agrario, chiave di volta di tutto. Due anni fa il Comune aveva pensato di prenderlo e ristrutturarlo con due milioni della Regione e tre dell’Acer, l’Agenzia regionale per la casa, a costo di inventarsi la destinazione di una parte del complesso a edilizia popolare. Ma, indirizzate con più logica quelle risorse al recupero del “biscione” di via Unione Sovietica, solo un ente come la Fondazione, avrebbe potuto portare a termine quel disegno di fondamentale importanza per la città. Sotto la presidenza di Corrado Faglioni, del resto, l’ente di palazzo Brusati è approdato per la prima volta a una visione di città tradotta in una precisa pianificazione strategica. Lo ha fatto presentando il proprio piano triennale per gli investimenti che mette a disposizione 25 milioni per opere ritenute fondamentali per riavviare il motore dello sviluppo, da tempo piuttosto rallentato. E vi ha incluso la messa a disposizione del pubblico dell’area verde di Traversa San Giorgio, la creazione di un Tecnopolo in sostituzione dello stabilimento Lamiz, la realizzazione di un palazzetto dello sport. L’acquisto dell’ex Consorzio agrario, decisivo per avviare l’operazione Oltrecittà, è diventato una ulteriore opportunità di investimento da prendere al volo per la Fondazione dopo la conversione del Comune sul “biscione”. E anche dopo che il piano particolareggiato di Cmb che prevedeva una normale lottizzazione residenziale nel comparto C6 senza particolari vocazioni di disegno urbano, è definitivamente uscito di scena con la cessione dell’area a una società privata. 

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati