Unione assente sul parco Secchia
Sulla carta tutti d’accordo; in concreto, un nulla di fatto. Alza la voce Legambiente (in questo caso il circolo di Modena “Angelo Vassallo”) per la mancata approvazione da parte di alcuni dei Comuni della Provincia di Modena della proposta di costituzione del Paesaggio naturale e seminale protetto del fiume Secchia, sul quale si erano trovati di massima d’accordo i 14 Comuni (11 modenesi e 3 reggiani) nei cui territori scorre il tratto medio e basso del fiume. “In quattro di questi Comuni rivieraschi – è la denuncia di Legambiente – si assiste a un incredibile stallo nei confronti dell’approvazione delle delibere per il via libera a questo progetto così importante per le comunità locali”. Il dito è puntato su Modena capoluogo, ma anche su Carpi, Campogalliano e Soliera e quindi tocca da vicino l’Unione Terre d’Argine nel suo complesso. Vediamo come stanno le cose: di un Parco Fluviale che interessasse il corso del Secchia, da Castellarano fino alla foce nel Po, settanta chilometri di percorso fino al parco (lombardo) di Golene foce Secchia, si parla da anni. Un’idea recepita anche da una legge regionale che tuttavia non ha avuto concreta realizzazione. Nel 2012, abbandonata del tutto l’ipotesi “Parco regionale”, si è ripiegati sulla proposta di una area vasta di “Paesaggio protetto”: una fascia lungo il fiume in cui poter mettere a sistema interventi di sicurezza idraulica, di promozione di forme sostenibili di agricoltura e di protezione dell’ambiente, della flora e della fauna. Un progetto che non a tutti è piaciuto e in particolare alle associazioni degli agricoltori per la possibilità dell’imposizione di vincoli fin qui non previsti dalle normative vigenti.