Progetto via Bosco, aria di ricatto secondo il coordinamento No Cispadana autostrada

"Quando si parla di opere viarie secondarie indispensabili per il territorio si cade inevitabilmente nel ricatto legato alla Cispadana autostradale". E' questo il parere, avanzato dal portavoce del Comitato Cispadana No autostrada, Sì strada a scorrimento veloce, Silvano Tagliavini (nella foto) - all'indomani della presentazione, avvenuta giovedì 10 febbraio a Novi - del progetto preliminare di via Bosco. "Opera - dice Tagliaavini - su cui si confida per alleggerire il traffico, in particolar quello pesante, dai centri urbani di Novi e Rolo. Ma essendo stata volutamente legata come altre, alla realizzazione della Cispadana autostradale viene da sé, ed è stato chiaramente detto da parte in particolare del Presidente della Provincia di Modena Tomei, che se non si fa la Cispadana autostradale non si fanno neppure queste opere".

"Via Bosco - prosegue il portavoce del comitato - da tanti anni è stata annunciata e sembra ora fattibile, ma ad una condizione: che ad Autobrennero venga data di nuovo in concessione la A22 perché solo così si potranno realizzare quegli interventi come la terza corsia da Modena a Verona, la Bretella e l'autostrada Cispadana". Secondo il Comitato c'è anche da notare che il progetto presentato di via Bosco prevede il sottopasso della linea ferroviaria Modena-Mantova ora a binario unico. "Non è stata valutata - dice Tagliavini -, in fase di progettazione preliminare, la predisposizione invece per una situazione di doppio binario vista l’importanza del collegamento ferroviario tra Dinazzano/Marzaglia, Mantova/Valdaro e Verona/Quadrante d’Europa. Mancanza del resto evidente anche nel PUG di Terre d’Argine. Questa opportunità viene rimandata a un eventuale confronto con RFI quando invece avrebbe dovuto essere la politica, in prima battuta, ad avvedersi di questa importanza visti tutti i segnali che ci arrivano da Bruxelles e Roma sul futuro del trasporto in particolare merci".