Una estate al mare tutta da re-inventare
di Rino Filippin
Per cinque giorni, da lunedì a venerdì della terza settimana di giugno, io e la mia famiglia (sette persone), abbiamo rappresentato il 50 per cento del fatturato dell’hotel di Riccione in cui abbiamo alloggiato. Erano infatti presenti appena 14 persone. «Nello stesso periodo del 2019 – commenta delusa la titolare della struttura ricettiva che si trova a pochi passi da viale Ceccarini – avevamo oltre sessanta ospiti. Un crollo mai visto in oltre sessant’anni di attività della nostra famiglia ». Il Covid-19, insomma, sta mettendo in ginocchio il turismo della riviera Romagnola. Nonostante il meteo sia più che buono e i prezzi in molti casi più bassi del solito. «Abbiamo cercato di contenere le tariffe – continua a spiegare l’albergatrice – al livello delle prime settimane di giugno, ma è servito a poco. I clienti più anziani ci hanno chiamato per dirci che la paura del contagio prevale sulla voglia di passeggiare sul lungomare, mentre per le famiglie evidentemente gioca anche l’aspetto economico, visto che nel fine settimana attendiamo qualche cliente in più: ma non è con i soggiorni di 48 ore che si risolleva una stagione».