Piano per la qualità dell'aria 2030: via al percorso regionale

Ridurre le emissioni, agendo simultaneamente sui trasporti, sull’agricoltura e sulla combustione delle biomasse per il riscaldamento domestico, pianificando interventi sia in ambito locale che a livello di bacino padano e nazionale, per prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana e per l’ambiente. Sono queste le linee strategiche del Piano per la qualità dell’aria 2030, approvate ieri dalla Giunta regionale.

“Con questa delibera- spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo-, diamo il via al percorso del nuovo Piano Aria Integrato regionale 2030 che sarà, come quello del Piano Rifiuti, condiviso e approfondito in commissione assembleare e con tutti i firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima. Per la prima volta stanziamo delle risorse dedicate, circa 150 milioni di euro, di cui quasi 67 milioni già nel primo triennio”.

“La qualità dell’aria è una questione complessa- prosegue Priolo-, che coinvolge praticamente ogni settore dell’agire umano ed è per questo che è necessaria la collaborazione di tutti, cittadini, imprese, mondo dell’agricoltura e dell’industria. La morfologia della Regione Emilia-Romagna inoltre richiede una visione di bacino padano, gli interventi andranno in questa prospettiva, perché la sfida verso una qualità dell’aria migliore si può vincere solo tutti insieme”.

Questi gli ambiti di intervento individuati dal Piano: i trasporti e la mobilità, l’agricoltura e la zootecnia, l’energia e le biomasse per il riscaldamento domestico, le politiche urbanistiche e territoriali e le attività produttive.  

Adesso il percorso procederà con l’elaborazione della proposta di piano su cui tutti i portatori di interesse si confronteranno e con la consultazione con le Autorità competenti in materia ambientale. Il documento che ne uscirà sarà adottato dalla Giunta entro la fine dell’anno per poi proseguire il percorso con osservazioni e modifiche ed essere approvato dall’Assemblea legislativa entro il 2023.

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Le misure

Per quanto riguarda le polveri sottili, il Piano punta alla conversione degli impianti di combustione residenziale meno efficienti con impianti di nuova generazione, all’utilizzo di sistemi di depolverazione ad alta efficienza nei processi produttivi, alla riduzione dei flussi di traffico attraverso interventi sulla mobilità sostenibile di persone e merci, e allo sviluppo delle fonti rinnovabili non emissive o a basso impatto ambientale.

Altri interventi sono previsti in agricoltura, responsabile per il 30% della produzione di polveri sottili. Il Piano prevede la sostituzione dei fertilizzanti contenenti urea con fertilizzanti alternativi e tecniche sostenibili, interventi su stoccaggio e distribuzione di effluenti zootecnici e la diffusione di impianti a biometano per incentivare la chiusura delle filiere produttive.

Per contenere le immissioni di biossido di azoto prevede di agire sulla promozione del trasporto pubblico, sia su ferro che gomma, sull’incentivazione e la facilitazione della mobilità ciclopedonale, sul potenziamento delle infrastrutture di ricarica elettrica per favorire l’uso dei mezzi elettrici. Altre azioni riguardano la riduzione degli spostamenti non necessari, incentivando l’utilizzo dello smartworking e del telelavoro, ma anche con interventi sulla logistica per la distribuzione delle merci nelle aree urbane e sulle brevi distanze (come, ad esempio, l’ultimo miglio elettrico per le consegne delle merci), sull’ottimizzazione dei percorsi, oltre a incentivi per il trasporto merci su ferro.

Infine, il Piano Aria conferma le politiche regionali volte all’aumento del verde e della forestazione urbana e periurbana.