Tariffa rifiuti: l'aumento c'è, ma si vede poco

La tariffa fissa di raccolta rifiuti per le utenze domestiche subirà quest'anno un aumento tra i 2,85 euro per nuclei familiari di un solo componente, fino a 8 euro dai quattro componenti in su, mentre la quota minima di svuotamenti di quella variabile subirà un incremento di 0,99 euro, portandosi da 17,48 a 18,47 euro l'anno. Sommando i due dati, a un nucleo di un solo componente la raccolta costerà nel 2022 4,8 euro in più e a un nucleo di tre componenti 11,44 euro in più. Sul fronte delle utenze non domestiche la quota fissa subirà un aumento fra gli 8 e i 38 euro, secondo la superficie dell'azienda, mentre la parte variabile, legata al tipo di contenitori utilizzati, subirà un aumento tra il 5 e il 6 per cento. Questi, ridotti all'osso, i dati della nuova articolazione tariffaria contenuta nel Pef, il Piano economico finanziario redatto da Aimag per il 2022, approvato l'altra sera in Consiglio comunale con il voto favorevole di Pd/Carpi 2.0. Movimento Cinque Stelle e Carpi Futura e quello contrario di Lega e Fratelli d'Italia. Nell'aula di palazzo Scacchetti lo ha illustrato il Direttore dell'area Raccolta e Trasporto rifiuti di Aimag, Aram Lobstraibizer, dopo l'approfondita spiegazione metodologica per la quale – attendendosi ai criteri fissati da Arera, l'Autorità di regolazione per Energia, reti e Ambiente e applicati in regione da Atersir – si arriva a calcolare in 12,788 milioni di euro il costo riconosciuto al gestore per il servizio di raccolta effettuato a Carpi dal quale partire per l'articolazione tariffaria. In realtà, ha sottolineato il tecnico, questo costo avrebbe potuto essere riconosciuto anche a valori più alti, fino a 14,8 milioni di euro, con conseguente effetto traino sulle tariffe, applicando al consuntivo di 13,3 milioni del Piano 2021 il 6,57 di aumenti consentiti fra Istat e coefficienti vari riconosciuti. Ma fra premi ai Comuni, conguagli, fondo sisma e recupero dell'elusione (150 mila euro solo questa voce) è stato possibile abbattere il costo di riferimento, contenendo così gli aumenti.