Il fenomeno rilevato dal Rapporto Istat nella analisi di Ruggero Consarino

Nelle culle vuote una crisi di civiltà

«Che cosa saremo da qui  a quindici vent’anni, se va avanti  così? Una enorme casa di riposo,  mentre la mescolanza etnica  diventerà necessaria, altrimenti  non riusciremmo a compensare ». Non ha dubbi, Ruggero  Alberto Consarino, specialista  ostetrico ginecologo in servizio  al Consultorio di via don Luigi  Sturzo, quando gli si sottopongano  i dati dell’ultimo Rapporto  Istat sulla popolazione e quelli  dell’Annuario statistico comunale,  entrambi relativi al 2017.  Sono dati omogenei e paralleli  nella loro cruda essenzialità  e che per Carpi si potrebbero  riassumere così: si muore più di  quanto si nasca (saldo naturale  negativo); le culle si svuotano;  cala il tasso di fecondità delle  donne, italiane, ma anche delle  straniere, mentre l’età media  delle partorienti si alza sempre  di più, avvicinandosi ai 35 anni. 

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