Aimag: il Sindaco di Concordia si allinea sulla proroga del Patto di Sindacato, sfilandosi dal ''fronte del Nord''. A Carpi se ne discute in Commissione

Il sindaco di Concordia Luca Prandini interviene con una nota in merito al dibattito sul futuro di Aimag ribadendo che da parte dell’Amministrazione comunale di Concordia non c’è alcuna intenzione di cedere la maggioranza e il controllo pubblico della società e questo è stato sancito anche in sede di Consiglio comunale del 30 aprile. Durante lo scorso Consiglio, infatti, si è discusso in merito alla sottoscrizione del nuovo Patto di Sindacato tra i Comuni soci di Aimag. È stata approvata una proroga “ponte” in continuità con quella attuale, della durata massima di 60 giorni, per dare solidità alla successiva fase di redazione di un nuovo Patto di Sindacato. 

“L’Amministrazione di Concordia non ha mai cambiato opinione circa l’obiettivo del mantenimento della proprietà pubblica di Aimag – sottolinea il Sindaco  Prandini –. Il Consiglio comunale mi ha dato mandato di compiere gli atti necessari per sottoscrivere il nuovo schema di Patto di Sindacato. Quella sarà la sede in cui potrò confermare nuovamente la volontà di non cedere quote pubbliche a terzi, né di recedere dalla maggioranza di controllo pubblico nel CdA dell’Azienda”. Con la delibera, votata dalla maggioranza politica del Consiglio Comunale il 30 Aprile, si è dato di fatto seguito ai contenuti dell’ordine del giorno condiviso e approvato a maggioranza di teste e di quote dai Sindaci in sede di Patto di Sindacato il 26 Aprile. Questo documento impegna i comuni soci ad approvare un patto di sindacato “ponte” in continuità con quello attuale, con scadenza 30 giugno, per garantire l’unità della maggioranza pubblica nelle fasi transitorie della redazione dei nuovi patti. Durante il periodo di “patto ponte” i comuni soci si confronteranno con il socio Hera in merito agli sviluppi societari per arrivare alla stipula di un nuovo patto di sindacato. “Il bene dell’Azienda – conclude Prandini – ha guidato il recente percorso condiviso tra i soci pubblici e la maggioranza concordiese si è espressa in congruenza con quanto sempre dichiarato in ogni sede. Altre interpretazioni non hanno nulla a che vedere con la coerenza dei fatti e le sedi istituzionali deliberative di Patto e di Consiglio comunale”. 
Intanto, a Carpi, in vista del prossimo Consiglio comunale, la Prima Commissione consiliare presieduta da Annalisa Arletti è convocata per mercoledì 31 maggio alle 18,30 proprio per discutere del “Patto ponte” e dell'autorizzazione del Sindaco a firmarlo, (segue)

 

Il Commento

Su queste dichiarazioni del Sindaco di Concordia si sono registrate sulla stampa interpretazioni molto diverse. C'è stato chi (La Pressa) le ha lette come un argine opposto dal Sindaco di Concordia a Hera; e chi, come il Carlino, le ha considerate al contrario come una rottura del “fronte del Nord”, il perimetro cioè dei Comuni della Bassa modenese e mantovana fieramente avversi a ogni ipotesi di avvicinamento di Hera al Consiglio di Amministrazione di Aimag. Il fatto è che da tutte le parti, Nord e Sud, si continua a proclamare l'intenzione di non cedere il controllo pubblico della società. Ma la vera linea di demarcazione non sta in questo punto di principio, quanto nell'interpretazione che si dà dell'ordine del giorno approvato a maggioranza dal Patto di Sindacato il 26 aprile scorso: la proroga di 60 giorni dell'attuale Patto (il cosiddetto “patto ponte”) che ha riscontrato l'accordo perfino della Lega che amministra Mirandola. Ma dove le vedute tra Terre d'Argine, Comuni di Bomporto e Bastiglia e i Comuni dell'Area Nord (Mirandola inclusa) divergono radicalmente è sul periodo di transizione che dovrebbe approdare a un nuovo CdA aperto a Hera e alle Fondazioni, con un direttore generale nominato da Hera. Su questa prospettiva di lavoro da affrontare con un Patto di Sindacato unito e compatto, com'era nello spirito dell'ordine del giorno e dimostrando di aver ben capito che la posta in palio non è l'autonomia di Aimag, bensì una governance diversa, il sindaco Prandini si è detto d'accordo. Il che, ha ragione il Carlino, parrebbe un preciso segnale di presa di distanza dagli orientamenti degli altri Comuni della Bassa.