Nel lotto anche materiale tecnico, arredi, trattori e le 42 telecamere della videosorveglianza

All'asta anche il marchio e tutti i trofei del fallito Carpi FC 1909

Base d'asta 27 mila euro, con il via il 22 giugno e fine il 4 luglio

L’asta giudiziaria del fallito Carpi Football Club 1909 entra nel vivo. Dopo i tre furgoni già aggiudicati nei giorni scorsi (rispettivamente per 21 mila, 14 mila e 3 mila e 500 euro l’uno), l’Istituto per le Vendite Giudiziarie del Tribunale di Modena ha messo ora all’asta un nuovo, ricchissimo lotto di cespiti di proprietà della fallita società biancorossa. Il lotto, unico e indivisibile e con una base d’asta di 27 mila euro, comprende numerosissimo materiale e attrezzature di ogni tipo, da quelle tecniche calcistiche a quelle degli uffici. Ma i veri pezzi pregiati sono il marchio “Carpi Fc 1909” e diversi trofei. Tra cui la Coppa Ali della Vittoria alzata al cielo da capitan Porcari e mister Castori nella notte della promozione in Serie A del 2015, ma anche quella per la promozione in B del 2013 o quella per la vittoria del Premio Fair Play della Serie B 2019.  

(prosegue sotto)

 

Sicuramente di minor interesse sono gli arredi degli uffici o il materiale tecnico griffato Givova; e ancora palloni, arredi degli spogliatoi, i box prefabbricati che ospitavano gli uffici “temporanei” nel piazzale interno e la palestra completa di attrezzi e tensostruttura. E ancora trattori tagliaerba, macchine del ghiaccio, lavatrici, fino all’impianto di videosorveglianza a disposizione del Gos completo di 42 telecamere.

Materiale talmente specifico che non sembra poter avere altro soggetto interessato se non il nuovo Carpi del presidente Claudio Lazzaretti. Anche perchè nel lotto c’è anche il pezzo più pregiato della storia biancorossa: il marchio "Carpi Football Club 1909". Ovvero il nome e il simbolo con cui la squadra della città dei Pio si è fatta conoscere in Italia e nel mondo. 

Le procedure previste dall’Ivg prevedono un’asta telematica che si aprirà alle 12 del 22 giugno e si chiuderà alle 12 del 4 luglio. Dopo di che, l’aggiudicatario - se ce ne sarà uno - avrà tempo 30 giorni per prelevare il materiale e sgombrare i locali in cui è custodito.