Animali al seguito di profughi dall'Ucraina: il Servizio veterinario Ausl è pronto

Insieme ai loro padroni fuggiti dalla guerra che sta devastando l’Ucraina, sono arrivati a Carpi anche loro, un cane e due gatti e il Servizio veterinario Ausl alla palazzina gialla di piazzale Donatori di sangue era già pronto ad accoglierli, controllando il loro stato di salute prima di inserirli in un iter terapeutico di protezione e di prevenzione. «Normalmente, un animale d’affezione che arrivi in Comunità Europea – spiega la dottoressa Monica Giannino, responsabile del Servizio veterinario di Carpi (nella foto) –, deve essere identificato e registrato, dotato di microchip, vaccinato per la rabbia e, a distanza di un mese, essere sottoposto a un esame del sangue con cui si controlla il tasso degli anticorpi presenti nell’animale per essere certi che abbia reagito bene alla vaccinazione: solo in questo caso può entrare in Italia. In questo momento di estrema emergenza non abbiamo la possibilità di seguire i tempi di questa procedura, perciò è opportuno che tutti i profughi che arrivino con un animale al seguito vengano da noi a dichiarare la sua presenza in tutta serenità, perché non abbiamo nessuna intenzione di portarglielo via. Noi possiamo così intervenire subito con l’identificazione, la registrazione, il microchip e la vaccinazione dopo diche lo teniamo sotto sequestro per un periodo di tempo variabile a seconda che sia stato vaccinato o no, in modo da avere la certezza che l’animale stia bene. Se in seguito, i proprietari, avranno l’esigenza di cambiare la residenza, sono obbligati ad avvisarci così noi potremo comunicarlo al referente Ausl di competenza territoriale inoltrandogli tutti i dati relativi all’animale in oggetto».

 

Dati che il Servizio veterinario  è tenuto a inviare anche al Ministero della Salute perché tutto sia sotto controllo in quanto in Ucraina la rabbia c’è e non è presente solo sugli animali selvatici, come le volpi, ma anche su quelli domestici. E di rabbia si può morire. Quindi è estremamente importante che, chi accoglie i profughi con cani o gatti, li accompagni subito al Servizio per questi accertamenti che sono tutti gratuiti. Sollecitati poi dal Presidente provinciale dell'Ordine dei veterinari, Igmar Spada, una trentina di strutture che si sono offerte volontarie per assistere gratuitamente i profughi con animali al seguito. A Carpi hanno dato la loro disponibilità i dottori veterinari Giorgio Gumirato, Paola Lugli, Eleonora AmadeiGiulia Antonazzo ed Elena Birba a Novi.