Antonio Persico: lezione sull'autismo. Paola Rossi (''Sopra le righe'' di Carpi) fra i promotori

 “L’autismo e il corso della vita” è stata la seguitissima lectio magistralis tenuta da Antonio Persico, ordinario in Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze UniMoRe, rivolta alle numerose famiglie appartenenti al Coordinamento Autismo Provincia di Modena (Capm), nella ricorrenza del secondo anno di vita di questa realtà unica nel suo genere, lo scorso sabato presso la Sala Giacomo Ulivi a Modena, alla presenza di autorità civili, della scuola e della Ausl Modena.  Nato in piena pandemia, il 2 aprile 2020, proprio nella ricorrenza della Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, questo Coordinamento, composto dall’associazione carpigiana “Sopra le Righe Dentro l’Autismo Onlus”, dalle associazioni modenesi “Aut Aut Modena Aps” e “Il Tortellante APS”, da “FrignAut Odv” di Pavullo e dai Comitati genitori dell’Unione Distretto Ceramico, Unione Terre dei Castelli, Unione del Sorbara, Unione Terre d’Argine, Unione Comuni Modenesi, è così finalmente riuscito a realizzare il primo evento pubblico, dopo le restrizioni anti covid, evento molto partecipato sia in presenza che in collegamento streaming. A dare il benvenuto al pubblico, i presidenti delle quattro associazioni: Paola Rossi (Sopra le Righe, prima a sinistra nella foto), Andrea Lipparini (Aut Aut), Erika Coppelli (Il Tortellante) e Sara Iacoli (FrignAut) che hanno subito ricordato la loro vicinanza all’Ucraina ed in particolare ai genitori di figli autistici con tutta la comprensione per le difficoltà che stanno vivendo nell’affrontare questa cosa folle che è la guerra. “Parliamo della prima infanzia – ha detto Persico –, di un argomento tabù e dalla domanda: la diagnosi può cambiare? Perché in fondo c’è una fantasia non detta, una sorta di assioma indiscutibile e cioè che, nella testa di molte persone quando tu hai una diagnosi di autismo è una diagnosi per la vita“. E, con questo quesito un poco inquietante, ha così inizio un percorso che si snoda negli stadi della vita di una persona autistica, dalla nascita sino al fine vita in cui Persico affronta tantissimi punti scottanti e spesso non chiari, con grande semplicità di linguaggio, grande capacità di relazione e con l’umanità di chi si è trovato, ogni giorno, ad affrontare queste problematiche con il suo lavoro. Ha infatti concluso: “Noi dobbiamo cercare veramente di fare tutto il possibile per mettere queste persone in grado di camminare con le loro gambe nella vita. C’è la riabilitazione giusta, l’esame genetico giusto che mi dà l’informazione in più che mi può essere utile, la risonanza magnetica, il parent training per i genitori, l’impiego, il lavoro, l’avvio occupazionale, il lavoro con la scuola, ci sta tutto…Poi, se l’autistico in questione ha nelle sue tasche uno, tre, cinque o dieci talenti devo accoglierlo così com’è, con tanto amore, con affetto e tutta la dedizione necessaria”.