Approvato il Dup. Dall'analisi esce una Carpi vecchia, solitaria e senza dati economici

La Giunta ha approvato il nuovo Documento unico di programmazione (il cosiddetto Dup). E' il Testo unico di legge sull'ordinamento degli enti locali che ne prescrive l'approvazione entro il 31 luglio di norma (entro il 31 ottobre dell'anno corrente) e una Nota di aggiornamento entro il 15 novembre, ritenendo fondamentale che l'azione di Comuni, Province e Regioni debba ispirarsi a principi di programmazione. E che anche le previsioni di bilancio debbano essere elaborate sulla base delle linee strategiche contenute nel Dup. Quello licenziato dalla Giunta carpigiana è un corposo documento di 282 pagine e 58 tabelle, distinto in due parti: la Sezione strategica che ricalca la durata del mandato amministrativo (2019-2024) e la Sezione operativa che copre invece il triennio 2021-2023 del bilancio di previsione (anche se il titolo riporta 2022-2024).

La prima Sezione, quella strategica, contiene l'analisi del contesto territoriale sotto il profilo socio-economico e degli obiettivi di finanza pubblica indicati dal Governo, insieme all'analisi, invece, della gestione dei servizi pubblici e della governance, riportando in uno schema linee di governo e indirizzi strategici della pubblica amministrazione. Va da sé che la più concreta e immediata è la seconda Sezione, quella operativa, che indica anno per anno le azioni che il Comune intende attuare per conseguire gli obiettivi della Sezione strategica e, in un ulteriore capitolo, la programmazione dei lavori pubblici, il piano delle valorizzazioni e delle alienazioni immobiliari, la programmazione degli acquisti di beni e servizi.

Mentre ci riserviamo di approfondire gli spunti programmatici mano a mano che se ne presenterà l'occasione, vale la pena, intanto, soffermarsi su un importante spunto offerta dall'analisi del contesto, contenuta nella Sezione strategica. Ed è quello che, insieme alla gestione del territorio, rappresenta la materia prima di ogni amministrazione locale: l'andamento demografico. Essendo fermo l'Annuario statistico comunale al 2018, varrò la pena allora ricordare che stando al Dup, la popolazione residente a Carpi al 31.12.2020 era di 72 mila 34 persone, in forte ripresa dopo che il costante trend ascendente aveva registrato una battuta d'arresta nel 2011 e 2012 e un rallentamento nel 2019. Gli stranieri residenti a tutto il 2020 sono 10 mila 768 (il 14,95 per cento del totale) con un saldo migratorio ancora positivo tra chi arriva e chi se ne va (più 479 unità), ma piuttosto risicato. Il Covid, lo scorso anno, si è fatto sentire nel saldo naturale, ancora negativo (i morti hanno superato i nati di 269 unità, con 89 decessi in più dell'anno precedente), mentre si riscontra che il tasso di natalità dei residenti italiani è la metà di quello degli stranieri (6,3 contro il 12,72 per cento). Carpi si conferma una città vecchia e solitaria, con il 35 per cento delle 31 mila famiglie composte da una sola persona. Altri interessanti spunti la Sezione strategica del Dup li proporrebbe per l'economia, se non fosse che i dati, anche riferiti all'incidenza della pandemia, sono in prevalenza di carattere provinciale e la situazione specifica di Carpi è difficilmente estrapolabile, mentre l'analisi ravvicinata del tessile abbigliamento si affida ancora e sempre all'Osservatorio redatto nell'ormai lontano 2018 e mai aggiornato.