Autonomia differenziata e ddl Calderoli: in campo i Comitati contrari

Si stanno registrando le prime prese di posizione di Comitati e associazioni contro il disegno di legge Calderoli, appena approvato dal governo. Il Comitato regionale No Autonomia Differenziata ha emesso una  comunicato molto critico nei confronti del Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dichiarandosi sorpreso della sua inversione di rotta, dopo che si era allineato con Lombardia e Veneto nelle pre-intese sull'autonomia – siglate già con il governo Gentiloni – e dopo aver impedito alla Commissione regionale, ancora nel luglio scorso, di discutere della petizione lanciata dallo stesso Coordinamento per il ritiro di quelle pre-intese. Il motivo addotto era stato che lo stesso Bonaccini le aveva rettificate, chiedendo di lasciarne fuori la scuola e di arrivare a una legge quadro di riordino delle autonomie. Ma, obietta il Comitato, le dichiarazioni relative a quel ripensamento non sono mai state formalizzate da un voto dell'Assemblea regionale e Bonaccini dovrebbe piuttosto ritirare l'intesa con il governo.

 

A Modena si sono mossi invece, a nome del Coordinamento per la Democrazia costituzionale, esponenti di Articolo Uno, consiglieri comunali di Sinistra per Modena, Arci provinciale, la parlamentare Maria Cecilia Guerra, Paolo Trande, l'ex Presidente della Regione, Lanfranco Turci che, in una conferenza stampa tenutasi questa mattina, hanno ribadito come l'autonoma differenziata rappresenti “...un pericolo per l'unità e il futuro del Paese, come recita il sottotitolo del libro "Le Regioni dell'egoismo”, scritto da alcuni di loro e presentato nel corso dell'incontro. La realizzazione del disegno di legge Calderoli, hanno sottolineato, “...produrrebbe una enorme complicazione dei rapporti istituzionali tra Stato e Regioni e tra le Regioni stesse e i Comuni”, aumenterebbe le disuguaglianze e non risolverebbe nessuno dei problemi delle autonomie.