Per l'ex Campo la Regione ha investito un mione e altri 3,5 sono in arrivo dal Ministero per il centro accoglienza

Bonaccini alla commemorazione dell'eccidio di Cibeno: ricordare è un dovere e un monito cui ancorare il presente

“Il dolore del ricordo è un dovere per chi rappresenta le Istituzioni, un vero e proprio monito cui dobbiamo ancorare il nostro presente. Per questo essere qui oggi a Fossoli, dove il 12 luglio di 76 anni fa 67 persone vennero trucidate dalla follia nazifascista, testimonia che la Regione Emilia-Romagna non dimentica i valori di libertà e democrazia su cui è fondata la nostra Repubblica. E non dimentica i suoi martiri, le tante donne e i tanti uomini che nella nostra regione persero la vita avendo scelto di stare dalla parte della libertà e che contribuirono a fare di quei valori i pilastri delle nostre comunità”. Così ha dichiarato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha partecipato alla commemorazione dell’anniversario dell'eccidio del 12 luglio 1944 presso il poligono di tiro di Cibeno, in cui furono trucidate 67 persone recluse nel Campo di Fossoli. Le vittime provenivano da 27 province italiane, avevano diversa estrazione sociale e rappresentavano le tante anime dell’antifascismo presenti nel Paese.

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