Carpi Futura sul Pronto Soccorso: una complessità legata non solo al numero degli accessi

Sulla siatuazione del pronto Soccorso di Carpi interviene oggi la lista Carpi Futura con un comunicatoi che sottolinea quattro punti.

1. Nel 2020, rispetto al 2019, le prestazioni sono rimaste pressochè stabili, a fronte della diminuzione del numero degli accessi il che, precisa la nota, “...sembrerebbe indicare che i cittadini hanno responsabilmente evitato accessi impropri al Pronto Soccorso, molto più che in passato (dove eravamo uno dei Pronto Soccorso con i dati peggiori in provincia) e che la medicina generale ha tenuto in tempo di covid, pur con le tante difficoltà e i limiti di un modello che ha mostrato di essere impreparato alla risposta ad una pandemia”, mentre resta un problema cronico “...la scarsa offerta di prestazioni specialistiche prenotabili. Questo può indurre, pazienti e medico curante, a scegliere la via del Pronto Soccorso per eseguire accertamenti per questioni complesse”.

2. Rimane, a fronte di un tasso di accesso generale tra i più bassi in provincia, un tasso di accesso della popolazione tra 0-14 anni che è il più alto in provincia, con Mirandola.

3. Il tasso di accesso della popolazione straniera è sicuramente più alto di quello della popolazione generale, ma non drammatico e comunque è quasi il più basso in provincia (anche questo dato storicamente era molto diverso).

4. Il 13 per cento degli accessi proviene da altre aziende Usl della Regione. Questo dato è dovuto principalmente alla chiusura del Pronto Soccorso di Correggio (al momento in ristrutturazione) e alla migrazione dei pazienti da quella parte della provincia reggiana.

“Ne risulta – prosegue il comunicato – un quadro di accessi globalmente diminuiti nel tempo, ma di complessità aumentata con un carico di lavoro praticamente inalterato (c'è tutto il lavoro non misurabile legato al covid: isolamenti, richieste tampone, ricerca letto per covid, aumento carico di lavoro in medicina di urgenza...).

In conclusione non c'è una crisi improvvisa del Pronto Soccorso dovuta ai numeri: accanto al dato strutturale di carenza di medici di pronto soccorso in tutta Italia va indagato l’aspetto ambientale di qualità della struttura, del lavoro, dei rapporti e della formazione professionale, fattori che probabilmente sono cruciali per comprendere questo momento”.

“Non esiste una soluzione semplice ad un problema così complesso – sostiene la nota – tuttavia facciamo alcune proposte concrete che devono essere tutte portate avanti:

  • ambulatorio codici bianchi e verdi potenziato alla sera e nei festivi con medici del territorio,
  • accordi con università per avere specializzandi a dar man forte,
  • ambulatorio per migranti senza assistenza (per evitare ulteriori accessi impropri),
  • eventuali contratti anche a medici in pensione, ma con esperienza elevata,
  • offerta specialistica incrementata con ogni mezzo (anche ad esempio la libera professione a prezzi calmierati come già fatto in passato),
  • seria discussione con i pediatri sull’accesso della popolazione 0-14 anni per capirne cause e possibili soluzioni,
  • confronto con la confinante ASL di Reggio per limitare l’accesso dei loro residenti al nostro Pronto Soccorso.