Carpi ricorda Pina Caruso e Barbara Cuppini, vittime di femminicidio, con una panchina rossa in Piazza Martiri

Giuseppa “Pina” Caruso ha 45 anni quando viene uccisa dal marito Dario Solomita, più giovane di lei di quattro anni. Sono sposati da circa dieci anni. Lei è una donna solare, impiegata all’Ufficio Ambiente del Comune di Carpi; lui è termoidraulico. Insieme, hanno avuto una figlia, Sonia. Una bella coppia, a detta di tutti, ma a un certo punto in lui cambia qualcosa. Ossessionato in modo ingiustificato dal fatto che lei possa tradirlo con un vecchio amico, installa una webcam in casa per poterla controllare. Nelle prime ore del mattino del 22 marzo 2011, mentre Sonia ancora dorme, Solomita la accusa. L’ultimo filmato girato con l’inganno ha un “buco” nella registrazione di circa venti minuti e lui è convinto che in quegli istanti Pina lo abbia tradito. E’ fuori di sé: la uccide con cinque coltellate, dopo di che chiama gli suoceri e a seguire il 113 per costituirsi.

Barbara Cuppini ha 36 anni quando viene uccisa da Alessandro Persico, 41enne. Hanno una relazione da un paio di mesi, lei è Responsabile Marketing Italia per la Ferrari; lui ingegnere elettronico, sempre alla Ferrari. Nel giugno del 2011, Barbara e Alessandro decidono di festeggiare il compleanno di lei trascorrendo insieme il fine settimana fuori città. L'omicidio avviene nella notte tra sabato 18 e domenica 19: mentre Barbara dorme, Persico l'accoltella 13 volte usando un coltello da cucina e uno da caccia, nascosti precedentemente sotto il letto. Si costituisce il lunedì seguente.