Carpi sui giornali. Alla ricerca degli alberi perduti. Il commercio contro la corsa in centro

Le foto che ritraggono un prima e un dopo di scorci alberati (o che lo erano) della città e della campagna sono tratte dal profilo social Natura Morta, gestito da un gruppo di ragazzi carpigiani impegnati nella ricerca “del verde che fu”. Li ha scovati la Gazzetta di oggi che dedica l'apertura al tema della scomparsa di molte alberature da tante vie del centro e della periferia di Carpi, non escluse strade di campagna come la Mulini interna, la Statale Motta o la Griduzza, un tempo corridoio verde, e che oggi, riferisce al giornale uno degli amministratori del profilo facebook, “somiglia a una pista d'aeroporto in mezzo al deserto. Il raffronto, condotto tra foto attuali e quelle di qualche anno fa scaricate da Google Street View, è impietoso, ma non riguarda solo filari o singoli alberi di pertinenza pubblica, ma anche siepi e aree verdi di proprietà privata. Da qui la denuncia da parte degli amministratori del profilo dell'assenza di un Regolamento del verde pubblico e privato. In qualche caso il raffronto è condotto tra alberi frondosi, al tempo delle riprese di Google, e oggi semplicemente potati, ma non è raro riscontrare alberature esistenti solo qualche anno fa e oggi ridotte a ceppi, come in via Longhena.

 

 

La seconda apertura della Gazzetta e quella del Carlino ospitano invece la reazione di Confesercenti alla tappa della corsa ciclistica Coppi-Bartali che sabato 25 sarà ospitata da Carpi e si snoderà per le vie del centro. Ed è una reazione piuttosto dura nei toni, quella di cui si fanno portavoce il presidente dell'Associazione, Wainer Pacchioni e alcuni titolari di punti vendita: le vie del centro inaccessibili e transennate, dicono, si risolveranno in un danno sicuro per il commercio; questo genere di manifestazioni non porta alcun vantaggio alla rete del dettaglio; non si prendono decisioni così impegnative e impattanti senza prima consultare gli interessati. E finché c'è, Pacchioni torna ovviamente a evocare la questione del mercato spostato in viale Ugo da Carpi, al di fuori delle date pattuite a inizio anno.