Carpi sui giornali. Il cardinal Zuppi: diocesi di Modena e Carpi prima o poi unificate. La protesta di Cortile. L'addio a Mirella Spaggiari

Le diocesi di Modena e Carpi prima o poi saranno una realtà unica, con un trattino a unire le due città. Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi al convegno "La città metropolitana: perimetro o area?” tenutosi a Bologna ed è oggi la notizia di apertura delle cronache cittadine sulla Gazzetta, mentre il Carlino la riprende nelle sue pagine provinciali. Il concetto espresso dal cardinale è stato netto: riferendosi all'organizzazione territoriale della Chiesa e alle parrocchie, ha spiegato che la fabbrica di sacerdoti funzionerebbe, ma manca la materia prima, per cui non ci sono parroci sufficienti. In più esistono problemi economici, c'è lo spirito di campanile che spesso contrappone i consigli pastorali dell'una e dell'altra e ci sono differenti comportamenti nella gestione delle risorse. E' stato a questo punto che Zuppi ha fatto l'esempio di Modena e Carpi e del trattino destinato a unirle che tanto, poi, “...fra trent'anni non se lo ricorderà più nessuno”. Oggi, ha ammesso, c'è ancora qualche difficoltà, ma in una visione moderna e aggiornata, i localismi vanno superati e i campanili debbono diventare antenne.

 

La sua apertura il Carlino la riserva ancora alla chiusura dell'ambulatorio di Cortile. Non ci sono novità e il quotidiano raccoglie e dichiarazioni di malcontento dei residenti di una frazione che ne conta più di mille, per un 26 per cento anziani. Da qui la profonda amarezza per l'annuncio della partenza del dottor Somo che nessuno si aspettava ad appena due anni dall'inaugurazione dell'ambulatorio e dopo che l'Amministrazione comunale, nell'agosto scorso, aveva concesso l'uso gratuito di propri locali, per togliere al medico il peso dell'affitto. 

 

 

Entrambi i giornali, la Gazzetta in seconda apertura e il Carlino in un trafiletto di spalla, si soffermano sulla notizia della prematura scomparsa a 69 anni di Mirella Spaggiari, segretaria del Liceo Fanti per quarant'anni e sotto diversi presidi. Dalle colonne die due quotidiani la saluta commossa l'attuale dirigente, Alda Barbi, che ne ricorda la competenza, la riservatezza, l'attaccamento al lavoro che ne hanno fatto la garanzia di continuità dell'istituto, al di là dei cambiamenti di vertice.