Carpi sui giornali. Mille famiglie assistite da Unione non Spreca. Il sottopasso segnalato, ma non rispettato. Addio a Marzia Barbanti

E' fuor di dubbio la notizia – condivisa da Carlino e Gazzetta nelle rispettive aperture – del bilancio del progetto "L'Unione non spreca”, a tener banco oggi nelle pagine locali dei due quotidiani. Anche perché fa riflettere la cifra di un migliaio di famiglie residenti nel territorio dei quattro Comuni che, dovendo far fronte a periodi transitori di difficoltà, sono ricorse ai 120 mila euro stanziati dall'Unione in generi alimentari e prodotti per l'igiene. E, questa volta in positivo, negli articoli viene messo in rilievo l'apporto al progetto giunto dai diversi soggetti dall'associazionismo sociale dei quattro Comuni, uniti nello sforzo non solo di approvvigionare i nuclei famigliari bisognosi, ma anche di venire loro in aiuto per servizi di gestione domestica, benessere psicofisico, utilizzo dell'informatica, accesso ad altre fonti di aiuto. 

 

L'apertura principale la Gazzetta la dedica all'altra notizia del giorno: ancora un furgone che è andato a incastrarsi nel sottopasso ferroviario di via Pezzana. Il ripetersi di questi incidenti ha ormai del surreale e sui social si sprecano le ironie, ma il quotidiano preferisce dare spazio alle spiegazioni di un istruttore di scuola guida. E' lui a sottolineare come la segnaletica sull'altezza massima dei mezzi che possono transitare non sia carente. E' carente piuttosto l'educazione stradale di chi li conduce. Trattandosi per lo più di furgoni, di forte ingombro, ma pur sempre guidabili con una normale patente B, sottolinea il tecnico, non c'è forse la consapevolezza delle reali dimensioni del mezzo. Senza trascurare che, trattandosi per lo più di corrieri, la fretta potrebbe indurre a non prestare sufficiente attenzione alla segnaletica.

(segue) 

Di taglio basso la Gazzetta informa della scomparsa di un'ospite della Cooperativa Nazareno, Marzia Barbanti, della quale vengono ricordate, insieme alla fragilità dovuta a una grave malattia che l'aveva colpita, le straordinarie doti di creatività che esprimeva nella danza e nel gusto per l'art design legato alla moda.