Centinaia di studentesse e studenti al raduno ''La scuola come comunità educante'' di solidarietà con il Vallauri

“Una manifestazione per la consapevolezza”, l'ha definita, aprendola, la dirigente Silvia De Vitis. Ed erano in centinaia, questa mattina, gli studenti non solo dell'Ipsia Vallauri ma molti provenienti anche dagli altri istituti di secondaria di secondo grado che in questo modo hanno voluto esprimere la propria solidarietà all'Istituto, preso di mira mercoledì scorso dal gruppo di ragazzi incappucciati e armati di taglierini che hanno aggredito un loro coetaneo, fratturando il setto nasale a un docente intervenuto per sedare la rissa. segue

Pur percorsa anche da accenti di innocua goliardia e canzonatura, tipici dell'età, c'era tanta voglia di reagire, fra le ragazze e i ragazzi che hanno inalberato cartelli con scritte come "Siamo tutti Vallauri”, "Uso le mani per una carezza”, “Sì allo studio, no alle risse”. "La violenza è un sintomo di impotenza”. E anche molto orgoglio di appartenenza a un Istituto che, oltre ai cori scanditi "...il Vallauri paura non ne ha, il Vallauri paura non ne fa”, si è riconosciuto in una frase pronunciata da una docente, chiamata, insieme ad altri colleghi, a spiegare perché ha scelto di lavorare al Vallauri. Quella frase è "Intelligenza delle mani, manualità della mente” che riassume bene le caratteristiche di una scuola professionale che sforna ragazzi mentalmente preparati al lavoro, ma che non per questo debbono sentirsi da meno dei loro coetanei indirizzati ai corsi universitari. In questo senso la manifestazione ha rappresentato anche un supplemento di open day promozionale per l'Istituto.

 

 

I discorsi ufficiali – pronunciati dall'Assessore alle Politiche scolastiche dell'Unione Terre d'Argine, Paola Guerzoni, e a nome del sindaco Alberto Bellelli, trattenuto da altri impegni, dall'Assessore all'Istruzione del Comune di Carpi, Davide Dalle Ave, sono stati tuttavia in prevalenza indirizzati a stigmatizzare l'aggressione, a ribadire il ruolo di comunità educante della scuola, ma anche delle istituzioni e delle famiglie. Particolarmente severa è stata l'assessore Guerzoni – molto diretta nella ricerca di un linguaggio che potesse comunicare con i giovani lì radunati – che ha ricordato come la giovane età, superati i 14 anni, non esenta dalle denunce penali e non significa impunità, con tutto quello che il passaggio per un Tribunale dei Minori e sporcare una fedina finendo nel casellario giudiziario comporta sotto il profilo dei diritti. Nel discorso letto a nome del Sindaco, Dalle Ave a propria volta ha annunciato l'intenzione di convocare a Carpi un Consiglio provinciale per l'ordine e la sicurezza aperto ai dirigenti scolastici. Sul piccolo podio si sono alternati la dirigente De Vitis, che ha ricordato i messaggi solidali pervenuti dal ministro all'Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara, della Dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, Veronica Tomaselli, del Presidente della Provincia, Fabio Braglia, gli studenti che hanno letto propri messaggi, con applausi di intensità proporzionale alla loro popolarità fra compagni e compagne e un ragazzo incaricato di sollevare cori da stadio identitari. Il tutto si è concluso con il canto di “Bella Ciao” che ha accompagnato i ragazzi nel ritorno in classe.