Centro, l'uguale che si ripete

L’eterno ritorno dell’uguale è una teoria filosofica di Friedrich Nietzsche che si ritrova in tutte le visioni cicliche dell’Essere, quelle per cui un certo corso si ripete eternamente, rimanendo sempre se stesso. Viene da pensarlo a leggere il molto più prosaico “Documento centro storico” di una mezza dozzina di pagine, redatto da una mano anonima dell’Amministrazione comunale e conse-gnato qualche giorno fa alle associazioni del commercio. È la traccia per il “foglio bianco” che tutti insieme, Comune e commercianti, dovrebbero presto sottoscrivere circa le strategie da adottare per un centro cittadino sul quale incombono serie minacce di desertificazione e perdita di attrattività. Frasi come quella sulla Ztl, definita “...necessità strutturale e strategica per la ricerca di nuovi spazi e nuove modalità di vita del centro storico”. O imperativi del tipo “individuare insieme l’offerta commerciale che deve trovare spazio in centro”. O idee come “promuovere bandi e agevolazioni per proposte commerciali innovative”. Espressioni come queste, insomma, danno l’idea di un risaputo da tanti decenni che le parole sono perfino venute a nausea, quando poi si sa che raramente sono seguiti fatti. E i soli fatti rilevanti accaduti negli ultimi anni, al di là di quelli suggeriti in primavera dall’emergenza Covid, resta-no alcuni atti di matrice “morelliana” – ebbene sì –, come il decollo di piazza Garibaldi e la ripulitura da ragnatele e fili vari dei portici monumentali, attrezzati con un’omogenea parata di tende parasole, oltre alla riselciatura di piazza Martiri e dintorni. Per non dire del restauro del Torrione, cui anche il Documento fa cenno come fattore trainante per tutto il centro, frutto di un concorso di meriti, una parte dei quali sarebbe ingiusto non riconoscere anche al Vicesindaco che fu.Come che sia, i punti essenziali del Documento, peraltro ancora in bozza e “da sviscerare”, come hanno detto il sindaco Alberto Bellelli e l’assessore Stefa-nia Gasparini, stando alle dichiarazioni di alcuni loro esponenti, parrebbero aver più che soddisfatto le stesse associazioni di categoria che solo fino a due mesi fa – con qualche sospetto di svolta sotto la pressione dei rispettivi associati – protestavano a gran voce la loro contrarietà all’estensione della Ztl. Che cosa ha fatto cambiare loro idea? Cose promesse nel corso dell’incontro, più che fissate nel Documento, come l’avvio della trasformazione del viale Nicolò Biondo per ricavarvi 110 posti per la sosta delle auto o la regola dell’“uno valeuno” estesa ai parcheggi, nel senso che a ogni piazzola soppressa dovrà corrispondere una nuova ricavata. Ma la convergenza c’è stata anche sulla creazione di un “soggetto unico, ma plurale”, per la promozione del centro storico e che studi “le concrete potenzialità di tale pro-mozione” (e vai con il ricordo di CarpiCentro, ConCarpi, CarpiC’è, eccetera); su una comune piattaforma Internet che benefici il commercio tradizionale con i vantaggi dell’on line; su un calendario organico di eventi che metta insieme quelli ideati dai commercianti e gli appuntamenti culturali del Comune (mai messo in pratica, nonostante riaffiori ogni tanto come un fiume carsico).

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