Dealuna, Rimmel o altro il nome del futuro motel sulla via Zappiano?

Potrebbe chiamarsi Dealuna Motel o Rimmel Motel o altro la nuova struttura alberghiera destinata a essere realizzata nel comparto F13 tra via Zappiano e via dell'Industria, una delle due sole manifestazioni di interesse a costruire in aree ancora edificabili da vecchio Prg ammesse dalla Giunta sulle cinque pervenute. Qualunque sarà la denominazione, la realizzerà comunque la Stal srl di Parma, creata nel 1992 con l'incorporazione della Immobiliare Castello di Castell'Arquato e che due strutture con questi nomi le ha già aperte, rispettivamente, a Fidenza e nella stessa Parma.

L'area destinata, dopo ulteriore documentazione, a ospitare il nuovo motel si estende per circa 30 mila metri quadrati di superficie territoriale ed è racchiusa tra la linea di negozi di media superficie sorti sulla via dell'Industria, a ovest, e lo Sporting Club, a est. Il progettista del nuovo insediamento è un professionista ben conosciuto in città, essendo stato per vent'anni alla guida del settore Urbanistica del Comune di Carpi, prima di diventare, nel 1999, Dirigente della Programmazione, tutela e gestione del territorio al Comune di Imola. Si tratta dell'architetto Moreno Daini, attualmente anche docente di Ingegneria del Territorio nonché di Storia dei giardini e del paesaggio all'Università di Bologna, nonché autore del volume "Una storia, tante storie: dai giardini di Babilonia al bosco verticale” (Imola, dicembre 2020, 500 pagine, 35 euro). A lui si deve l'idea di un intervento che, scartata la soluzione – più facile e a portata di mano – della residenza e nell'intento di corrispondere al criterio dell'interesse pubblico fissato dalla Giunta per l'accoglienza delle proposte, punta piuttosto alla realizzazione di una struttura di accoglienza per soggiorni brevi, immersa in un'ampia area verde. Un motel, appunto, che sfrutterebbe, stando alle intenzioni sottoposte al vaglio degli uffici comunali, nemmeno un terzo – circa 7 mila metri quadrati – della superficie fondiaria disponibile, adibendo gli altri 23 mila metri quadrati a un “parco-climax”. Su questa definizione, dal dibattito in Consiglio è emersa una richiesta di maggiori informazioni. L'Assessore all'Urbanistica, Riccardo Righi, ha precisato solo che non si tratterà di un parco attrezzato, data la localizzazione ai margini della città, in una zona dove rischierebbe di rimanere inutilizzato: quello che sta accadendo, ha ricordato la consigliera dei 5Stelle, Monica Medici, per le aree verdi con giostrine che già corredano la vicina “stecca” di insediamenti commerciali su via dell'Industria. La nozione di “climax” evoca piuttosto aree boschive sfuggite al disturbo di forze esterne come tempeste, malattie o disboscamento abbastanza a lungo da essersi fissate in una condizione di maturità e stabilità. Il che, ha precisato ancora Righi, farebbe di questa porzione del comparto F13 un fattore di mitigazione delle emissioni da traffico e un filtro a vantaggio della parte abitata del territorio. Ma su questo torneremo nei prossimi giorni. (prosegue)

 

Al momento basterà osservare che una struttura ricettiva di passaggio a Carpi è considerata da molti una iniziativa attesa e con buone probabilità di riuscita, almeno quando gli spostamenti potranno riprendere a pieno ritmo, data la posizione del casello di Carpi sull'A22 ritenuta particolarmente idonea a intercettare i flussi turistici dalla Germania e tra il centro sud e il nord Italia, nel contesto delle sei ore ininterrotte di guida, dopo le quali serve una sosta.