Il Dipartimento del governo per l'editoria e l'informazione ha pubblicato giovedì la lista dei contributi pubblici diretti ai giornali che saranno distribuiti come "seconda rata del 2020". Sono quote che completano l'erogazione totale per l'anno del 2020: le ragioni per cui sopravvivono questi contributi malgrado gli assegnatari non diano nessuna garanzia di informazione affidabile e di servizio pubblico risiedono nell'apparente neutralità delle assegnazuoini, che privilegiano cooperative di giornalisti, testate no profit, minoranze linguistiche. In realtà il risultato – annota il giornale on line il Post – si tratta di fatto di un sostegno “partigiano” accettato da diversi partiti perché destina i maggiori contributi a una piccola quota di testate “protette” da questo o da quel partito: con interferenze nella concorrenza e favoritismi che non tengono in nessun conto dei criteri di qualità dell’informazione, ammesso, annota sempre il Post, che se ne possano trovare.