Emmegi Soliera: le maestranze approvano l'integrativo aziendale

Con un loro comunicato diffuso questa mattina, la Rsu e la Fiom/Cgil di Carpi esprimono soddisfazione per l'esito del referendum a voto segreto svoltosi venerdì 27 febbraio che, con 103 voti favorevoli ed un solo voto contrario, ha  approvato l'accordo che rinnova il contratto integrativo aziendale alla Emmegi spa di Limidi di Soliera. Il principio di validità degli accordi solo se votato e approvato dalle lavoratrici e dai lavoratori è condiviso dall'impresa. «L'azienda metalmeccanica, leader mondiale nella produzione di macchinari e centri di lavoro per la lavorazione dell’alluminio e del PVC – rferisce la nota – conta, per lo stabilimento di Limidi, attualmente 245 tra dipendenti e lavoratori in somministrazione. L'accordo, valido anche per lavoratrici e lavoratori in somministrazione, prevede un ulteriore avanzamento delle già consolidate ottime relazioni industriali, che si sono rafforzate ulteriormente nel 2020 per affrontare l'emergenza sanitaria, aspetto da sottolineare ed ancora in corso. Le relazioni sindacali sono state sicuramente l'elemento che ha consentito di raggiungere questo importante risultato, confermato ulteriormente dal voto segreto dei lavoratori».

 

La nota prosegue: «E' stata unificata in un unico testo tutta la contrattazione storica già presente in Emmegi, confermando e rafforzando lo schema di relazioni sindacali che impegna le parti ad affrontare la totalità degli argomenti che fanno riferimento a tutti gli aspetti della vita aziendale, dal piano industriale alle condizioni di lavoro, dalla salute e sicurezza, alla formazione e professionalità, dall'organizzazione del lavoro fino agli orari di lavoro, per monitorare e garantire le riduzioni previste dalle norme contrattuali con l'impegno a rendere possibile attraverso la banca ore anche ulteriori riduzioni di orario. Alla Emmegi, anche grazie ad una forte e costante azione della RSU, il contratto a tempo indeterminato rappresenta realmente il contratto di riferimento. I contratti a termine ed in somministrazione hanno storicamente portato all'assunzione a tempo indeterminato. Si prevede su questo aspetto, che la RSU diventi concretamente l'organo di rappresentanza di tutte le tipologie di lavoro, compresi i lavoratori in somministrazione, attraverso il diritto sancito dall'accordo a votare la RSU aziendale. Il punto forse più significativo su questo tema è rappresentato dal limite massimo di 42 mesi per i lavoratori in staff leasing, comprensivo di eventuali periodi di contratti a termine e somministrati consecutivi, trascorso il quale è prevista l'assunzione a tempo indeterminato. Dal 1° gennaio 2021 il costo del servizio mensa sarà interamente a carico dell'Azienda, si prevedono due ore aggiuntive di assemblea retribuita all'anno per compensare l'attuale mancanza di uno spazio idoneo per lo svolgimento delle assemblee all'interno dell'azienda e vengono confermati 3 rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza (RLS) con i relativi diritti di agibilità. Le normative vigenti ne prevederebbero uno solo, un'ulteriore dimostrazione di quanto in Emmegi si abbia a cuore da entrambe le parti la salute e la sicurezza in azienda, l'accordo ripristina anche  una parte delle tutele sui licenziamenti illegittimi abolite dal Jobs Act».

 

«La parte salariale – conclude il comunicato – prevede che dal 1 gennaio 2021, entreranno a far parte della paga mensile 38 Euro al 5° livello, derivanti dal consolidamento di 500 Euro annui del precedente Premio di Risultato, che diventeranno 42 nel 2022 (550 annui), 50 (650 annui) nel 2023, mentre, per il nuovo Premio di Risultato, che misurerà incrementi di efficienza e redditività, sono previsti anticipi mensili di 105 Euro nel 2021, che diventano 112 nel 2022 e 120 nel 2023 e l'erogazione annua potrà raggiungere 2300 Euro. Il nuovo Premio di Risultato ha una struttura che, prendendo a riferimento i valori raggiunti nel 2019, elargirà, a regime, un valore aggiuntivo pari a 550 Euro annui al 5° livello, che si traducono in un montante salariale aggiuntivo di 1.000 Euro al netto dei miglioramenti nel triennio 2021-2023. Sono state innalzate le indennità per il lavoro a turni e la riduzione di orario di lavoro per i turnisti notturni sarà tutta a carico azienda, senza assorbimenti dal monte ore individuale. Pur non essendo previste operazioni di appalto delle attuali attività, una norma specifica prevede fin da ora, che nella sua eventualità, il tema sarà affrontato attraverso un confronto preventivo nel rispetto dei contratti di applicazione e dei patti sottoscritti in Regione con le Parti sociali».